Europa: quando il recupero sull’Economia?

La Commissione Europea prevede per l’area euro che il pieno recupero dell’economia si distribuisca nel biennio 2021-22, con una crescita del Pil pari, rispettivamente, a 4,3 per cento e 4,4 per cento nei due anni.

Nell’area euro, gli effetti sull’attività economica dell’emergenza sanitaria sono stati differenti a livello nazionale. Per tutti i paesi il secondo trimestre 2020 ha rappresentato il minimo ciclico assoluto, ma le intensità sia del calo sia del recupero sono state eterogenee.

L’Istat fa un quadro preciso della situazione.

Nel complesso del 2020, l’attività economica dell’area si è ridotta del 6,6 per cento. La contrazione è stata determinata prevalentemente dalla caduta della domanda interna cui si è associata una flessione della domanda estera netta. Tra le maggiori economie, la flessione del Pil è stata pari al 10,8 per cento in Spagna, l’8,9 in Italia, l’8,1 in Francia e solo il 4,9 per cento in Germania.

Nei primi mesi dell’anno, l’andamento economico dell’area euro, diversamente da quello di Cina e Stati Uniti, è stato condizionato dal prolungamento delle misure di contenimento dell’e- mergenza. Nel primo trimestre 2021, il Pil dell’Unione economica e monetaria europea (Uem) ha segnato un’ulteriore riduzione in termini congiunturali (-0,3 per cento) su cui ha pesato l’ampia flessione dell’attività economica in Germania (-1,8 per cento). In Spagna e Francia i cali sono stati più contenuti (rispettivamente -0,5 e -0,1 per cento), mentre in Italia si è regi- strato un lievissimo recupero (+0,1 per cento).

Dal lato dell’offerta, in linea con la ripresa mondiale, la produzione industriale dell’area euro ha proseguito la tendenza di robusta espansione, segnando, dopo una battuta di arresto a febbraio, due incrementi congiunturali consecutivi a marzo e aprile rispettivamente dello 0,4 e dello 0,8 per cento. Analogamente, l’indicatore sui posti vacanti nel primo trimestre del 2021 è risalito poco sotto il livello di fine 2019.

L’evoluzione più recente dell’attività e gli indicatori anticipatori segnalano un deciso migliora- mento delle prospettive economiche per i prossimi mesi, legato in primo luogo al superamen- to dell’emergenza sanitaria, ma anche all’imminente disponibilità della prima parte di risorse finanziarie di Next Generation EU (si veda nel capitolo 5 il riquadro Una sintesi del percorso disegnato dal PNRR). L’indice composito di fiducia economica della Commissione Europea (ESI) a maggio è cresciuto per il quinto mese consecutivo, toccando i massimi dal 2018. Il miglioramento è stato diffuso a tutti i settori, ma è stato più pronunciato nei servizi (escluso il commercio al dettaglio), dove la caduta era stata maggiore e l’indice ha superato per la prima volta da marzo 2020 la media di lungo periodo.

 

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