Solo il 19% degli anziani in Italia può permettersi una protesi dentaria fissa, solo 34% può comprare quella mobile

In Italia solo il 19% degli over 65 è in grado di sostenere i costi per una protesi dentale fissa mentre appena il 34% riesce a comprare quella mobile.

La mancanza dei denti è riconosciuta dall’OMS come un disabilità con effetti invalidanti non solo a livello funzionale generale, ma anche nella sfera psico-emotiva del paziente, ma in Italia l’odontoiatria pubblica è praticamente inesistente, i costi gravano quasi interamente sui privati. Lo Stato è quasi totalmente assente da decenni.

“L’odontoiatria non deve essere un lusso per pochi anziani benestanti ma un’assistenza garantita a tutti gli over 65 – afferma il dott. Roberto Messina, Presidente di Senior Italia Federanziani -. Il valore delle pensioni medie secondo Inps è di 13.753 € per un valore mensile di 1.146,08 €. Nella realtà i rincari e gli aumenti generalizzati dei prezzi degli ultimi anni hanno depauperato le famiglie per ben 2.369 € portando così la disponibilità di una pensione annua a 11.384 €, circa 948 € mensili. Secondo dati ISTAT la spesa per i consumi in sanità dei pensionati è del 6,1% pari a 57 € mese totali e, quindi non potendo fare a meno dell’acquisto di farmaci o visite specialistiche soltanto chi ha una pensione più alta della media può accedere a odontoiatria privata a pagamento”.

Il 90% degli over 60 non si lava i denti ogni volta che mangia e spende meno di 10 euro al mese per la propria igiene orale.

Quasi un senior su due (il 46%) porta protesi dentarie: il 43% di loro ricorre agli adesivi per bloccarle e il 49% utilizza le pastiglie per pulirle. Per la protesi il 60% degli over 65 spende mediamente circa 2.000 euro.

Rispetto al rapporto col dentista, il 49% vi si reca al massimo 3 volte l’anno, mentre il 35% ci va solo quando è assolutamente necessario. L’82% si rivolge a uno studio privato, mentre meno di uno su dieci si reca per le cure in una struttura pubblica.

Il 6% utilizza i servizi di uno studio privato convenzionato, mentre solo l’1% ricorre a un centro odontoiatrico in franchising.

Complessivamente il dentista costa per quasi il 50% degli over 60 meno di 300 euro l’anno.

Sono questi alcuni dei dati resi contenuti nel II Rapporto su Senior e Odontoiatria redatto da Senior Italia FederAnziani e condotto dal suo Centro Studi. E’ stato svolta una survey con oltre 3.000 questionari inviati ad altrettanti senior di tutta la Penisola. Lo studio è stato presentato e discusso presso il Ministero della Salute con il consigliere per l’Odontoiatria del Ministro della Salute Orazio Schillaci: il prof. Enrico Gherlone (Rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele). Senior Italia FederAnziani auspica la costruzione, nel più breve tempo possibile, di un piano strategico per l’odontoiatria sociale.

L’obiettivo finale è permettere ai senior di tornare a poter sorridere e ad alimentarsi in maniera corretta. A questo proposito durante il colloquio è emerso come in Italia, per le cure odontoiatriche, vengono spesi circa 19 miliardi di euro l’anno. Questa cifra impatta quasi esclusivamente sulle tasche dei cittadini, poiché il 95% delle cure viene erogato in regime di solvenza in quanto non coperto dal sistema sanitario nazionale.

“A nostro avviso un programma di odontoiatria sociale deve prevedere campagne sia di prevenzione che terapeutiche che consentano l’accesso alle cure anche alle fasce deboli della popolazione – prosegue il presidente Messina -. Il Consiglio Superiore di Sanità ha approvato un documento, ora sul tavolo del Ministro, che fotografa la situazione e individua le risorse economiche necessarie per un’eventuale modifica dei Livelli Essenziali di Assistenza di riferimento. Per realizzarlo c’è bisogno di nuove sinergie tra strutture pubbliche, università, studi convenzionati ed industria. Grazie all’applicazione delle nuove tecnologie digitali e utilizzando professionisti, già nei ruoli dello Stato, si potrebbe facilitare questo percorso e arrivare alla formazione di nuovi professionisti. Ciò consentirebbe un notevole abbattimento dei costi per quanto riguarda gli operatori, i materiali e la realizzazione di manufatti protesici, che avverrebbe attraverso innovativi protocolli e una diminuzione dei costi di laboratorio odontotecnico. Di conseguenza, le strutture coinvolte in tale iniziativa sociale sarebbero messe in condizione di proporre prestazioni odontoiatriche a prezzi calmierati, accessibili a gran parte della popolazione oppure, in alcune particolari situazioni, programmi pilota con costi addirittura azzerati. Quanto sopra descritto potrebbe anche essere inserito nel nuovo progetto delle Case della Salute. Infine sono fondamentali i fondi integrativi e con alcuni dei quali è allo studio un percorso che possa permettere, se non di azzerare, di rendere più sopportabile e meno gravoso il problema del difficile accesso alle cure odontoiatriche”.

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Per non dimenticare: Rischio eutanasia per gli anziani dementi “è quello che pavento”, Roberto Bernabei, Ordinario di Medicina Interna e Geriatria dell’Università Cattolica

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