“Il protocollo “tachipirina e vigile attesa è servito a contribuire a favorire l’aggravamento dei malati e la proliferazione del virus in modo che salisse la domanda di antivirus”, avv. Angelo di Lorenzo

L’avv. Angelo di Lorenzo di Avvocati Liberi denuncia le malefatte di Speranza e del Governo Italiano durante la pandemia. “Il “protocollo tachipirina e vigile attesa” è servito, a contribuire a favorire l’aggravamento dei malati e la proliferazione del virus in modo che salisse la domanda di antivirus.

È stata un’operazione commerciale, aziendalistica, che ha fatto consolidare il potere da una parte e, dall’altra, ha fatto girare miliardi di euro arricchendo multinazionali straniere sulla pelle dei cittadini italiani (per quel che a noi interessa).

E’ partito tutto dal Ministro Speranza (che nel frattempo aveva già provveduto ad acquistare i vaccini e si accingeva ad immetterli nel mercato italiano), il quale non si è curato di prevenire i danni che la linea guida sulla vigile attesa e sul paracetamolo avrebbe inevitabilmente creato, soprattutto costringendo la classe medica ad osservarla in maniera rigorosa per non incorrere in sanzioni personali penali, civili o deontologiche grazie alle persecuzioni di FNOMCeO e degli Ordini provinciali, favorendo in tal modo l’evoluzione dei danni, della malattia e delle ospedalizzazioni dei malati.

Perciò non si trattava affatto di mere raccomandazioni che potevano essere disattese dai medici come i precedenti auditi hanno convenientemente voluto far credere, perché nessuno qui russa con la bolla, e se ci sono ancora molti ignoranti o moralmente compromessi che hanno convenienza a credere nelle falsità rilasciate da questi correi, chi è preparato sulla materia o chi ascolta con la mente aperta non si farà nuovamente raggirare dalle bugie che l’intera classe politica e medica ha raccontato durante l’emergenza.

Ricordiamo che, dopo una iniziale proclamazione del “protocollo tachipirina e vigile attesa” della fine del 2020, questo veniva reiterato con circolare ministeriale del 26 aprile 2021, ossia subito dopo l’entrata in vigore della legge sull’obbligo vaccinale del 1 aprile 2021 (il D.L. 44), che inizialmente era rivolto solo ai sanitari, ma poi piano piano avrebbe dovuto essere esteso all’intera popolazione, direttamente o indirettamente con il green pass, perciò era necessario che si creassero le condizioni di urgenza sanitaria tali per cui si sarebbe dovuto imporre l’assunzione di un vaccino salvavita che avrebbe fermato infezioni e contagi.

Il collega Erich Grimaldi, in qualità di Presidente del Comitato Terapie domiciliari Covid-19, è intervenuto il 19.11.2024 alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria spiegando con chiarezza, ed una volta per tutte, la natura, l’idoneità, la tempestività e la correttezza del c.d. “protocollo tachipirina e vigile attesa”.

A differenza di come hanno voluto mistificare e sabotare i precedenti auditi interessati (i MMG, la FNOMCeO & Co.) il “protocollo” in questione, in realtà, era una vera e propria linea guida vincolante anticipata in modo anomalo dal Ministero della Salute il 30.11.2020 in totale assenza di evidenze scientifiche, e solo successivamente seguita dalle “indicazioni” dell’AIFA del 9.12.2020 (di solito infatti è l’esatto contrario, prima AIFA fornisce “evidenze scientifiche” e poi il Ministero traduce in politica sanitaria).

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