“Le operazioni segrete di geoingegneria militare sono in corso da quasi tre decenni. Il loro scopo sembra essere quello di riscaldare il pianeta per ottenere l’accesso alle immense riserve di idrocarburi e minerali strategicamente importanti sotto i ghiacci polari”, ipotizza lo studio “Geoengineering Disinformation: Two Opposing Testimonies and the Stakes for Humanity”.
L’Antartide ospita potenziali riserve di idrocarburi, come petrolio e gas, che attirano l’interesse di alcuni paesi, soprattutto con l’avvicinarsi della data limite del 2048 per la revisione del Protocollo di Madrid. Questo trattato, firmato nel 1991, vieta qualsiasi attività estrattiva che non sia di natura scientifica per proteggere l’ambiente antartico. Tuttavia, il Protocollo stesso può essere modificato, e alcuni governi, come Russia e Cina, hanno mostrato interesse nell’esplorazione delle risorse minerarie del continente, definendolo un “tesoro di risorse in attesa di essere sfruttato”
In questo contesto, la Russia ha condotto esplorazioni scientifiche sui depositi di risorse minerarie, creando mappe geologiche dettagliate di vaste aree del continente. Il termine “prospezione”, utilizzato nel Trattato Antartico, si presta ad ambiguità, permettendo operazioni che, pur non essendo esplicitamente estrattive, possono rivelare preziose informazioni sulle potenzialità minerarie. Questi studi, pur condotti sotto la bandiera della ricerca scientifica, gettano le basi per possibili futuri sviluppi in caso di allentamento delle restrizioni.
Nonostante le crescenti pressioni economiche, molti paesi e organizzazioni ambientaliste sostengono che l’estrazione di idrocarburi in Antartide potrebbe avere gravi conseguenze ambientali e contribuire al cambiamento climatico globale. Alcuni esperti sottolineano che, per limitare l’aumento della temperatura globale, è necessario lasciare inalterati almeno il 60% delle riserve conosciute di idrocarburi. In quest’ottica, evitare l’estrazione in Antartide è cruciale, poiché le sue riserve, sebbene non completamente mappate, potrebbero essere significative.
La gestione dell’Antartide rappresenta dunque una sfida geopolitica e ambientale, con un delicato equilibrio tra conservazione e interesse economico che potrebbe evolversi significativamente nei prossimi decenni.
Qui trovate lo studio “Geoengineering Disinformation: Two Opposing Testimonies and the Stakes for Humanity”
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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