“Si sdoganerà la pedofilia come diritto all’identità sessuale dei bambini”, la denuncia della saggista Silvia Guerini

Sta succedendo in Germania, ma anche nelle scuole italiane. “La sessualità come un nuovo diritto dei bambini e l’autodeterminazione sessuale sono alcune delle motivazioni della proposta di questo emendamento da parte di un gruppo pro-pedofilia, Crum 13, in Germania. La cosa allucinante non è tanto questa proposta, ma è che essa è stata discussa e verrà ancora discussa nel Parlamento”, denuncia Silvia Guerini di Resistenze al nanomondo, attivista e saggista, autrice dei libri Dal corpo neutro al cyborg postumano: riflessioni critiche all’ideologia gender; I figli della macchina: biotecnologie, riproduzione artificiale ed eugenetica; 5G: rete della società cibernetica.

“Molto probabilmente la pedofilia non verrà sdoganata come un’identità sessuale, ma probabilmente verrà sdoganato il cosiddetto diritto sessuale dei bambini, che di fatto è l’anticamera della pedofilia. In ogni caso è solo una questione di tempo; il punto centrale è che è stato reso accettabile il fatto di discutere nel Parlamento, nei media, all’interno della società, l’idea della pedofilia come un orientamento sessuale o come una nuova identità di genere. Abbiamo un processo di accettazione sociale per qualsiasi tipo di pratica o di idea, soprattutto le più controverse legate alle tecnoscienze e ai corpi, e questi passaggi vanno dall’impensabile all’inconcepibile, all’essere considerata come estrema ma possibile, fino a considerarla accettabile per arrivare poi proprio alla generalizzazione, alla normalizzazione, alla legalizzazione.

Per quanto riguarda la pedofilia, oggi la società è proprio entrata nella fase di considerarla estrema ma possibile, o comunque accettabile se verrà definita come un nuovo orientamento sessuale o come una nuova identità di genere. Non mi sarei mai aspettata che sarebbero riusciti ad arrivare a questo punto, ma ormai penso che non dobbiamo davvero più stupirci di nulla. I vari esperimenti di ingegneria sociale arrivano anche a queste dimensioni che fino a poco tempo fa erano considerate inavvicinabili, intoccabili. Da tempo denunciamo che le varie rivendicazioni, posizioni transfemministe, queer, gender, nella loro assenza di limiti, nella cancellazione della famiglia, nell’autodeterminazione degli adolescenti portata all’estremo, avrebbero prima o poi reso possibile non solo l’identità di genere, ma anche proprio l’idea di una pedofilia. Questo concetto di essere umano come essere sessuato fin dalla nascita deriva proprio anche da uno dei padri fondatori dell’ideologia gender, Kinsey, nei suoi famosi rapporti, stiamo parlando anche degli anni ’50, degli anni ’60, dei rapporti finanziati anche dalla Fondazione Rockefeller, che raccolsero testimonianze anche di pedofili per dimostrare scientificamente che anche la sessualità apparteneva ai bambini.

L’idea di questa pedofilia come orientamento sessuale non è nuova all’interno dei vari circuiti intellettuali postmoderni, LGBTQ. Ricordiamo anche Mario Mieli, uno dei fondatori del movimento LGBTQ, che nel suo libro Elementi di critica omosessuale sdogana proprio la pedofilia, la necrofilia, la coprofagia. ‘Noi sì, possiamo amare i bambini, possiamo desiderarli eroticamente, rispondendo a questa loro voglia di Eros’, leggiamo nel suo famoso libro che ha ricordato anche ieri Giuliano Guzzi nel suo articolo su La Verità. Poi abbiamo anche tutte le associazioni mediche sotto le lobby dei finanziatori dell’ideologia gender; pensiamo anche all’Associazione degli Psichiatri Americani che, in un rapporto a fine anni ’90, sminuiva gli effetti traumatici dei rapporti sessuali tra adulti e minori. E addirittura nel 2013 aveva affermato che questo desiderio sessuale verso i bambini può essere considerato un orientamento sessuale. Poi abbiamo anche la richiesta nel 2021 in cui proprio richiedeva l’abbassamento dell’età del consenso per i minori.

Quindi si crea un contesto per il quale abbiamo da un lato quella pedofilia che verrà considerata come violenta, criminale, quella senza il consenso, e poi dall’altro lato quella pedofilia che invece verrà risignificata come rapporti transgenerazionali, con pedofili, a loro volta risignificati come MAP; abbiamo questi nuovi acronimi inglesi, Minor Attracted People, persone attratte da minori. E possiamo ben capire che anche spostare il dibattito al cosiddetto consenso del minore sposta il piano su quell’orrore che è la pedofilia. Insomma, chiamiamo uno stupratore di bambini per quello che è, non andiamo a risignificarlo con altre sigle.

Poi abbiamo la guida per l’educazione sessuale dell’ONU e dell’OMS, realizzata anche in collaborazione con l’UNICEF, in cui viene rivendicato questo nuovo diritto, il diritto sessuale dei bambini di 5 anni e leggo testualmente per i bambini da 5 a 8 anni che devono imparare che eccitazione e godimento sono sentimenti umani naturali che possono comportare l’avvicinamento a un’altra persona, che l’amore si può dimostrare con baci, abbracci, tocchi, comportamenti sessuali. E questo è ciò che sta entrando nelle scuole.

In questo contesto, poi, abbiamo anche le nuove tendenze come il ‘trans-age,’ chi non si sente della propria età anagrafica, e tutte nuove tendenze che saranno anche rivendicate come nuove identità di genere e dei pedofili in Canada hanno già usato questa nuova identità ‘trans-age’ come difesa all’interno dei tribunali. Quindi il contesto è questo, di una gravità estrema.”

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