La paura diventa strumento di controllo. La dottoressa Loretta Bolgan, Presidente dell’Associazione Bolgan Studi e Salute, lancia l’allarme. Secondo Bolgan, “c’è un fattore paura, un fattore paura che viene manipolato per averla su qualsiasi cosa: una persona assolutamente progiabile e manipolabile, da chi gli sta dando l’informazione della paura”. Questa affermazione mette in evidenza un tema ricorrente nelle sue analisi: il ruolo della paura come strumento di controllo.
Bolgan sostiene che le persone sono cadute in quella che definisce “una trappola di manipolazione mediatica linguistica fatta in maniera esperta”. Secondo lei, non si tratta solo di ingenuità da parte del pubblico, ma di una strategia deliberata messa in atto da esperti del settore. La paura, una volta innescata, può portare a uno stato di panico prolungato, che rende le persone vulnerabili e incapaci di ragionare chiaramente. In questo stato di paralisi mentale, gli individui attendono che qualcun altro gli dica cosa fare, perdendo così la capacità di prendere decisioni autonome. “Quando la persona entra in uno stato di paura per la propria vita, entra in uno stato di panico proprio, soprattutto prolungato, fa sì che la persona arrivi ad una situazione di totale paralisi, soprattutto se viene chiusa. Si è visto che quando la persona viene impedito la fuga, viene impedita la reazione e altro si paralizza, paralizza proprio mentalmente, non riesce più a ragionare e aspetta da qualcun altro che gli venga detto cosa deve fare. Ecco quindi questo è quello che abbiamo vissuto e soprattutto quello che hanno vissuto le persone che purtroppo poi hanno visto come unica soluzione la vaccinazione”.
Bolgan sottolinea che questo meccanismo non è limitato agli esseri umani. “Ci sono anche esperimenti che sono stati fatti sugli animali”, afferma, suggerendo che la reazione di blocco e paralisi di fronte alla paura è un fenomeno ben documentato e studiato. Quando viene impedita la fuga o la reazione, sia negli animali che negli esseri umani, si verifica una sorta di paralisi che ostacola il pensiero critico e la capacità di agire in modo indipendente.
Secondo Bolgan, questo stato di paura prolungato è stato particolarmente evidente durante la pandemia, quando molte persone hanno visto nella vaccinazione l’unica via d’uscita. Tuttavia, ella distingue tra coloro che hanno subito la manipolazione della paura e coloro che sono stati influenzati dalle loro convinzioni. “Dall’altra parte, oltre alle persone che veramente si sono riuscite a portare in una determinata direzione per i fattori paura, abbiamo anche le persone che si sono fatte manipolare per la questione convinzione”, conclude.
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