Il dott. Massimo Citro della Riva racconta come, davanti alla commissione dell’Ordine dei Medici, è riuscito a far ammettere a chi lo stava giudicando che i vaccini contro il Covid non sono vaccini, ma farmaci, una terapia genica.
“Io, d’accordo con il mio avvocato, a un certo punto ho introdotto l’argomento dei vaccini,” racconta.
— Certo che non sono vaccini, ha ripetuto.
— Allora, ho domandato, perché li avete chiamati così?
— Perché era più facile, è stata la risposta.
— Facile per cosa? Ingannare la gente?
— Chiamare le cose con un nome falso è una truffa nei confronti della popolazione, convinta di andare a farsi un vaccino che non era un vaccino. Certo, se fossero stati chiamati farmaci…
…E dunque è stato un colossale inganno nei confronti della gente, inganno sostenuto anche dal nostro Ordine. Chiedo all’Ordine dei Medici di assumere una posizione pubblica, di verità e serietà, e dichiarare che i cosiddetti vaccini per la Covid non sono vaccini, non ne hanno le caratteristiche, e non possono essere chiamati così.
Voi, però, come tutte le istituzioni mediche, avete sostenuto questa sperimentazione e garantito la sicurezza dei cosiddetti vaccini, violando il principio di precauzione raccomandato dal nostro codice deontologico.
I fatti dimostrano che non erano né sicuri né efficaci. Eppure, avete sospeso i medici che hanno rifiutato l’inoculazione, perfino quando esentati dal medico vaccinatore, come nel mio caso. Vi ricordo che sospendere i medici durante un’epidemia, oltre a essere un non-senso, dimostra che non si voleva curare gli infettati, poiché serviva un alto numero di morti per spaventare la gente e forzarla all’inoculazione. Questo viola gli articoli 4, 13, 15, 22, 48, 49 e 45 del codice.
Quindi, smettetela di processare noi, perché sono loro a violare, e lo fanno ancora di più.
Questo processo è una farsa, soprattutto dopo che il 14 agosto l’AIFA ha ammesso, con la firma di Carla Cantelmo, che nessun vaccino Covid-19 approvato presenta l’indicazione di prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2, ribadendo quanto già espresso dall’EMA lo scorso ottobre e, prima ancora, dalla Pfizer. Allora perché mi processate per aver detto la stessa identica cosa? Provo a rispondere per voi: perché il sistema a cui appartenete ve lo impone, poiché io ho divulgato verità che il popolo non doveva e non deve conoscere, diventando così un nemico del sistema.
Mi vorreste condannare per mancata omertà. Tuttavia, dal momento che io non appartengo a questo sistema e ho un dovere sacro di verità derivante dal mio giuramento e dalla mia missione come medico, condannatemi pure come vostro nemico politico. Ma ricordatevi, come disse Giordano Bruno alla conclusione del suo processo:
“Voi proferite questa sentenza contro di me con più timore di quello che provo io nell’accoglierla.” Faccio mie le sue ultime parole pronunciate il 21 dicembre 1599: “Bruno non deve né vuole pentirsi, e non ha di che pentirsi, e non ha materia di pentimento, e non sa per cosa debba pentirsi.”
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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