Nuovo ordine mondiale: l’Oms divide il mondo in sei grandi regioni “in cui loro dettano le leggi su tutto”, Raffaella Regoli

“Questo cosiddetto ordine mondiale, se ci pensate bene, vedete che l’OMS ha diviso il mondo in sei grandi regioni. Ma, se riflettete, è l’idea del nuovo ordine mondiale: non devono più esistere stati, persone o individualità, ma deve esistere un governo globale con sei macro-regioni in cui loro stabiliscono le leggi su tutto, perché basta, no? Qualsiasi emergenza è buona per cambiare assetti economici, modificare i costi, cambiare tutto ciò che noi siamo,” denuncia Raffaella Regoli da Rastignano (Bo) durante l’incontro dialogo a due con il dott. Giovanni Frajese. “E allora pensate un po’, siamo in una mutazione, perché ci spaventiamo per l’influenza, no? Tutti a farsi il tampone di nuovo, ma non quando vi siete mai tamponati per l’influenza, tanto, oddio!

Il nuovo ordine mondiale, cioè il nuovo governo mondiale, sta nei sogni umidi di questi personaggi che controllano la finanza globale. Il proibito è proprio quello di fare quello che loro chiamano capitalismo stakeholder, cioè che all’improvviso chi ha i soldi entra all’interno del governo, come abbiamo visto nella storia della pandemia. E ci entra non per il bene delle persone, apparentemente il mantra è quello, ma nella pratica avviene questa fusione tra pubblico e privato, dove senza dirlo il privato compra il pubblico e lo indirizza nella direzione che desidera.

Quando i ceppi non ce li mette ai piedi l’OMS, noi abbiamo le manette ai polsi dell’Europa, di Bruxelles, dove ormai comanda questo manipolo di oligarchi che hanno cambiato le regole. La sovranità sanitaria degli stati noi ce la siamo già giocata, non solo per l’OMS, che oggi è una società di marketing dove gli interessi pubblico-privati si confondono.

Oltre l’80%, aspettate che non giro, allora trovate gli Stati Uniti, ma relativi al 2% che ogni stato deve dare del proprio PIL all’OMS, a questo grande carrozzone di 194 stati più 2. Poi ci sono i contributi volontari ed è lì che sono entrati in gioco i cosiddetti stakeholder, come li chiama Schwab, i portatori di interesse. Sentite questa parola, no? Non li chiamano capitalisti, io li chiamo padroni, come li chiamava Giulietto Chiesa; non li chiamo più neppure elite perché questi non sono elite di nulla, sono padroni voraci e famelici, sono i portatori di interesse, cioè le big pharma.

Vedete che al primo posto tra i finanziatori volontari troviamo la Bill e Melinda Gates Foundation, che oggi è diventata solo Bill Gates Foundation, perché Melinda se n’è andata anche lei. Poi troviamo la Germania e al quarto posto troviamo la Commissione Europea, cioè vuol dire che la Commissione Europea finanzia l’OMS. Bella curiosa anche questa storia, ma non si sente più. A un certo punto vedete Gavi, che è la Gavi Alliance, che è l’alleanza per i vaccini creata nel 2015 con queste caratteristiche a Davos, dove il più grande finanziatore di Gavi Alliance, quindi immaginatevi l’OMS, uno scranno insieme agli Stati, nell’Assemblea Generale dell’OMS, c’è la Gavi Alliance. Questa Gavi Alliance è una scatola dentro l’OMS che si occupa solo della vaccinazione di massa, dell’immunizzazione, come dicono loro, della salvezza del pianeta attraverso i vaccini. Gavi Alliance, da chi è finanziata? Al primo posto da Bill Gates. Quindi Bill Gates comanda per ben due volte dentro l’OMS. Ma non solo, dentro ci ritroviamo anche la Rockefeller Foundation, che oggi ne detiene la presidenza, e il Fondo Monetario Internazionale.

Perché a ogni pandemia questi emettono i vaccine bonds che gli fanno guadagnare un’altra valanga di soldi, perché qui dietro il primo grosso interesse è il denaro, sì sì. E poi ci ritroviamo nella Gavi Alliance l’Italia, perché vedete che l’Italia è uno dei più grandi finanziatori, a livello mondiale, dei vaccini e abbiamo regalato a questa scatolina, ok, Ben, adesso devo darvi anche la cifra, siamo su 650 milioni di dollari o di euro, non siamo là. Se questi sono i padroni, se questi sono i padroni, quando l’OMS non emette le sue bolle papali a cui si uniformano gli Stati, è arrivata all’Europa.”

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