La Lombardia prova ad addossare la colpa delle liste d’attesa ai cittadini …e ora mette il pagamento del ticket a chi non cancella l’appuntamento due giorni lavorativi prima

Le liste di attesa sono un problema serio per la sanità pubblica, ora la Lombardia prova a dare la colpa ai privati e mette multe, pardon, pagamento del ticket anche agli esenti che non si presentano a una vista prenotata con il servizio sanitario pubblico. La disdetta deve essere mandata due giorni lavorativi prima, vuol dire che per cancellare una visita il lunedì si deve chiamare il mercoledì precedente. Tradotto: se uno si alza con la febbre e non riesce ad uscire di casa paga il ticket anche se non ha fatto la visita. Non ci sono scuse o giustificazioni. “I pazienti che non si presentano il giorno dell’appuntamento fissato dalle strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate per effettuare una visita medica o un esame senza una giustificata disdetta, saranno tenuti al pagamento del ticket. Il pagamento verrà richiesto anche a coloro i quali hanno diritto all’esenzione così come prevede il Decreto Legge del 07/06/2024, n. 73, convertito in legge con modificazioni dall’art. 1, comma 1, L. 29 luglio 2024, n. 107, recante “misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie”. Nel testo sono state introdotte nuove disposizioni finalizzate a migliorare l’efficienza del sistema sanitario nazionale e a ridurre i tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni”, scrivono.

“In Lombardia – ha detto l’assessore regionale Welfare, Guido Bertolaso – grazie all’intenso lavoro di recall messo in campo dalle nostre strutture e dal call center regionale, siamo riusciti a ridurre il cosiddetto ‘no show’ al 10% rispetto al quasi 20% che avevamo registrato lo scorso anno. Si tratta di un risultato importante raggiunto anche con attività di sensibilizzazione verso i cittadini.
Per arrivare a ridurre maggiormente il fenomeno possiamo ora utilizzare lo strumento dissuasivo della legge che prevede il pagamento del ticket della prestazione non annullata anche per chi usufruisce di una esenzione, la maggioranza dei pazienti. Il rispetto verso gli altri deve essere garantito: in caso io non possa andare a fare la visita o l’esame devo provvedere ad annullare l’appuntamento di modo che qualcun altro possa usufruirne, se invece non mi presento pago il ticket. Non si tratta di una ‘sanzione’ ma di una richiesta di assunzione di responsabilità”

Con una nota della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, inviata ai vertici delle ATS, delle ASST e degli IRCCS, tutte le aziende sanitarie sono state invitate a estendere queste procedure anche ai cittadini esenti, che dovranno anch’essi corrispondere la quota di partecipazione in caso di mancata disdetta, salvi i casi di forza maggiore o impossibilità sopravvenuta.
La cancellazione deve avvenire almeno due giorni lavorativi prima della data fissata, anche da remoto, in modo da ottimizzare le agende di prenotazione e migliorare la disponibilità delle risorse”.

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

Leggi le ultime notizie su www.presskit.it

Può interessarti anche: Liste di attesa infinite: come ottenere il rimborso delle private sostenute spiegato dal Codacons

Può interessarti anche: Liste di attesa infinite nella sanità: il Comitato Cittadino Sanità mette a disposizione la propria pec, per chi ne è sprovvisto per far valere i propri diritti

Seguici su Facebook https://www.facebook.com/presskit.it

Seguici su X: https://x.com/Presskit_

Seguici su Sfero: https://sfero.me/users/presskit-quotidiano-on-line

Seguici su Telegram https://t.me/presskit

Copiate l’articolo, se volete, vi chiediamo solo di mettere un link al pezzo originale.

 

Altri articoli interessanti