La tecnica di lotta non violenta del Comitato Fortitudo che porta grandi risultati

Il Comitato Fortitudo, sotto la guida del suo presidente Grazia Piccinelli, lotta per la difesa dei diritti dei cittadini nel periodo post-pandemico. Con un approccio che mescola tecniche di lotta non violenta e un uso intelligente dei social media, e diffide legali, il comitato è riuscito a far sentire la propria voce contro le ingiustizie e le inefficienze nel sistema sanitario.

Grazia Piccinelli, una figura centrale nella mobilitazione, ha elaborato una strategia precisa per affrontare i problemi segnalati dai cittadini. La prima azione che intraprende è di contattare direttamente le strutture coinvolte: quando ricevono una segnalazione da parte di una persona che si trova in difficoltà, telefona direttamente agli ospedali, agli studi medici, alle case di riposo per caricare di risolvere il problema immediatamente, parlando con i responsabili, sia che si tratti della richiesta di indossare una mascherina, per arrivare al rifiuto di intervenire da parte dei medici senza test PCR per il Covid.

Se le telefonate non producono i risultati desiderati, la presidente si rivolge alla comunità, cercando di mobilitarla con una tecnica già collaudata. Pubblica sui suoi canali social i video delle telefonate che fa, per sensibilizzare il pubblico e far comprendere la gravità della situazione. Questi video non solo fungono da denuncia pubblica, ma rafforzano il senso di appartenenza e attivismo della comunità, invitata a intervenire in modo pacifico ma deciso.

Piccinelli ha sottolineato come la forza del gruppo risieda nella capacità di coordinarsi per far valere i propri diritti: “Se noi vogliamo possiamo fare la differenza, abbiamo 44mila utenti. Pensate se mandassimo 40 mail a un ospedale… è una tecnica di lotta non violenta, gli intasiamo tutto, facciamo sentire la pressione dell’opinione pubblica, perché siamo in tanti, non siamo in pochi.”

Il riferimento a una strategia di invio massiccio di email è una delle tattiche che il comitato utilizza per esercitare pressione su strutture sanitarie o istituzioni che, a loro avviso, non rispondono adeguatamente ai bisogni dei cittadini. “Pensa se arrivano 40.000 mail in una direzione sanitaria”, continua Piccinelli, enfatizzando l’impatto che un’azione coordinata può avere sulle istituzioni.

Questo approccio pacifico, è un potente strumento di mobilitazione che mira a creare consapevolezza e a ottenere risultati tangibili. In un esempio raccontato dalla presidente, un primario di un ospedale ha contattato direttamente il comitato per chiedere una tregua, in seguito a un massiccio invio di email che aveva causato il blocco dei sistemi informatici dell’ospedale: “Un giorno un primario mi ha chiamato e mi ha detto ‘Piccinelli basta, ci ha saltato il server’”.

“Basta dire no e le cose cambiano”, conclude Piccinelli.

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