L’artificio linguistico che ha portato all’obbligo vaccinale: da prevenzione dell’infezione da Sars Cov2 al Covid, la malattia scaturita dal virus, che è impossibile da ottenere, perché tecnicamente è il virus che circola e infetta, non la malattia

Con un artificio linguistico degno di un azzeccagarbugli di manzoniana memoria, si è imposto l’obbligo vaccinale in Italia. Si parla di prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2, ma poi l’obbligo viene imposto per la prevenzione del COVID-19, la malattia scaturita dal virus, che è impossibile da ottenere, poiché tecnicamente è il virus che circola e infetta, non la malattia, che è la conseguenza dell’essere entrati in contatto con il virus. Lo ha certificato l’AIFA, asserendo che un farmaco per prevenire l’infezione da SARS-CoV-2 non è mai esistito, dopo un accesso agli atti dell’associazione Arbitrium. Scrivono: “Nessun vaccino COVID-19 approvato presenta l’indicazione ‘prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente SARS-CoV-2′”. Stessa cosa si legge nel foglietto illustrativo dei vari vaccini: “Comirnaty è un vaccino utilizzato per la prevenzione di COVID-19, malattia causata dal virus SARS-CoV-2”. Ma se non si ferma il virus, non si fermano i contagi, come si diceva allora a reti unificate.

Cosa è successo?

“La legge del 1 aprile 2021, numero 44, articolo 3-ter, per l’adempimento dell’obbligo vaccinale, prevede l’obbligo ‘per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2’. Sempre la stessa legge, all’articolo 4, obbliga gli esercenti delle professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario alla prevenzione dell’infezione per evitare di infettare gli altri. Questo è scritto nella legge. E poi, con l’articolo 4, si estende la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2 agli ultracinquantenni”, spiega Radio Radio.

“Fino a qui sembra tutto logico. Qual è il problema? Non esiste un farmaco in grado di fare ciò che afferma questa legge. Ma loro ti obbligavano a prevenire il COVID-19, come vediamo dal documento 4, non il SARS-CoV-2, come è scritto nella legge, quindi a prevenire la malattia causata dal virus. Ma in questo modo, se non si ferma il virus responsabile della malattia, non si possono fermare i contagi, che continuano a circolare allo stesso modo. Lo dice anche l’EMA in un commento sul documento 5b, dove si parla di malattia causata dal virus, non del virus che causa la malattia”. E l’obbligo vaccinale, in teoria, serviva per prevenire i contagi.

“Tecnicamente parlando, non si trasmette una malattia, si trasmette il virus che la causa. Così l’AIFA può dire tranquillamente che non esistono farmaci che prevengono l’infezione (del virus, che poi causa la malattia)”.

E su questo artificio linguistico sono stati fondati gli obblighi vaccinali; è stato impedito alle persone di entrare nei bar, di andare a lavorare, sono stati sospesi gli stipendi ai sanitari per quasi due anni. “La legge diceva che dovevamo immunizzarci dal SARS-CoV-2 e che quindi dovevamo usare alcuni farmaci, chiamati vaccini, obbligatoriamente. Ma quei farmaci non c’erano, non esistevano e ancora non esistono”.

Fonte

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