“Un giudice che non fa il suo lavoro può devastare le coscienze, ma un medico, che rinuncia a fare il medico, porta alla morte del paziente, ed è questo quello che si è verificato e si sta verificando in Italia”, Augusto Sinagra

“Quello che ha fatto un giudice come Gaetano Azzeriti, giurista e politico italiano, presidente della Commissione sulla razza durante il regime fascista, è una cosa che può devastare le coscienze, ma ciò che può fare un medico, che rinuncia a fare il medico, è causare la morte del paziente. Ed è questo quello che si è verificato e si sta verificando in Italia,” denuncia l’avv. Augusto Sinagra.

Le opinioni, cominciando da me, non contano niente. Quello che conta sono i numeri. I numeri non sono opinioni. Occorre leggersi i dati Istat e porsi la domanda del perché, in controtendenza radicale rispetto all’anno precedente, come negli anni ancora precedenti, il numero dei morti in Italia su tutto il territorio nazionale, per qualunque ragione, sia raddoppiato in modo allarmante.

Ma come si spiega questo? La morte improvvisa e nessuna correlazione con i vaccini. Oppure indagare su quello che è successo. E lì entra in gioco nuovamente la magistratura.

Non ci dimentichiamo quello che è un atteggiamento costante della magistratura in tutte le sue articolazioni, quantomeno dall’unità d’Italia, quindi, tanto per essere chiari ed espliciti, ben prima del fascismo, di istintiva e festosa acquiescenza al potere governativo o a qualsiasi potere.

Indubbiamente queste multinazionali della comunicazione, come altre, rappresentano un potere. Sono molto attrattive, per molti motivi, anche economici, se dobbiamo dirlo. E certamente il giudice tende ad acquiescere nei confronti di questi centri di potere.

Ci sono giudici, anche tanti, ma in percentuale sempre contenuta, che fanno il loro lavoro silenziosamente e onestamente e con capacità.

Basterebbe leggere un volume intitolato “La magistratura”, pubblicato nel Novecento, non il secolo, l’anno, autore Francesco Saverio Merlino, che era un grande pensatore anarchico (Io non condivido il pensiero anarchico, ma lo rispetto perché è un pensiero alto, un pensiero importante che va tenuto presente). Merlino cosa diceva a proposito dei giudici? I giudici vanno tutelati, difesi non dalla minaccia o dal timore, ma dalla speranza. Nella speranza si mette dentro tutto: la promozione, l’incarico direttivo, il trasferimento, il lavoro per il figlio, la casa in affitto che diventa pubblica, l’affitto agevolato che diventa pubblico, ci si mette tutto, tutte le possibili condizionalità che può subire un giudice, che poi è un essere umano e che, in questo caso, avrebbe sbagliato mestiere, perché invece di fare il giudice sarebbe stato meglio che avesse fatto un’altra cosa. Ma per dire a che punto arriva l’acquiescenza della magistratura nei confronti del potere…

Ernesto Eula, che durante il deprecato ventennio scrisse un articolo in cui sosteneva il vigore di legge delle circolari del Duce, cosa che il più cretino dei capi manipolo non avrebbe detto, né pensato. Ernesto Eula, a fine anni ’40, divenne primo presidente della Corte di Cassazione. Qual è il messaggio? La compiacenza, l’ossequio al potere governativo, paga. Come si usa dire più comunemente, il delitto paga”

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