Dividi ed impera dai generi sessuali, al razzismo, ai conflitti di genere, di generazione, dalla pandemia alle guerre, l’analisi di Gabriele Sannino

Nel panorama politico e sociale odierno, il concetto di “divide et impera” continua a essere una strategia dominante utilizzata per mantenere il controllo su una popolazione. Gabriele Sannino al convegno di La Gente come Noi a San Martino Buonalbergo, ha espresso con chiarezza come questa tattica sia diventata un vero e proprio slogan per coloro che detengono il potere: “Sappiamo che il divide et impera in qualche modo è il loro slogan, loro non possono fare almeno di lì dell’impero, l’abbiamo visto anche in questi anni, cioè se il popolo fosse unito, se il popolo fosse più coscienzioso, ragionasse di più sarebbe un bel problema, sarebbe un bel problema per loro, quindi ecco perché loro instillano.”

Secondo Sannino, la divisione viene alimentata su molteplici fronti, incluso il dibattito sui generi sessuali. Egli sostiene che: “Instillano cose più banali, ovvero che esistono due generi al mondo, maschile e femminile, e che qualsiasi sia il tuo orientamento o vai con una persona del senso opposto o con una dello stesso senso. Non è che ci sono 150 generi, è come dicono i generisti, che per quanto mi riguarda hanno problemi mentali. Quindi loro dividono su qualsiasi cosa perché in questo modo riescono a campare sulla divisione della gente.”

Questa divisione si manifesta anche nel contesto delle tensioni razziali. Sannino riflette sull’assurdità del razzismo, sottolineando come il colore della pelle sia semplicemente una questione di melanina, una caratteristica biologica influenzata dall’ambiente geografico: “Bianchi verso neri, cioè il razzismo. Voi pensate questa cosa, a me fa impazzire questa cosa. Il colore della pelle è determinato dalla melanina, quindi dipende da dove nasci, perché comunque a seconda di dove nasci, voglio dire, c’è un certo livello di melanina nella pelle, quindi ha un certo colore. Questo crea divisioni, crea razzismo, crea… capite l’ignoranza?”

La politica della divisione non risparmia nemmeno i rapporti di genere. Sannino critica aspramente i conflitti creati tra uomini e donne: “Voi pensate a quanti conflitti di genere hanno creato tra uomini e donne. Ma è incredibile, è incredibile. Tantissimi conflitti. L’uomo e la donna sono uguali ma diversi allo stesso tempo. Basta, basta, cioè loro hanno sempre puntato sull’esasperazione del maschio o l’esasperazione della femmina per creare queste divisioni.”

La pandemia ha fornito ulteriori opportunità per l’applicazione di questa strategia. Sannino osserva come il confinamento domestico e le misure restrittive abbiano ulteriormente esacerbato le divisioni sociali: “L’hanno fatto durante la pandemia tenendoci in casa, ma lo fanno anche attraverso tutti i conflitti che si stanno sviluppando, attraverso le guerre che stiamo a cui si è… Una politica della divisione e la inserisci dalla pandemia alle guerre.”

La strategia del divide et impera continua a essere uno strumento potente nelle mani di chi desidera mantenere il controllo. Sannino cita addirittura una famosa massima attribuita a Joseph Goebbels, il ministro della propaganda nazista, per spiegare come la ripetizione costante di una menzogna possa trasformarla in verità: “Goebbels lo diceva chiaramente, Goebbels era un gerarcha nazista, diceva se tu una menzogna la ripeti all’infinito, alla fine diventa una verità, loro ti crederanno.”

Mentre ci troviamo immersi in una cultura della divisione e del non risveglio, come sottolineato da Sannino, è essenziale che le persone riconoscano queste tattiche e lavorino per costruire una società più unita e coscienziosa, capace di resistere alle manipolazioni di chi desidera mantenerla frammentata.

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Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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