“Abbiamo visto come il presidente dell’AIFA, l’anno scorso, in diretta televisiva, ha candidamente ammesso che non servivano Tachipirina e vigile attesa. Di fronte a un’ammissione di questo genere, che rappresenta una grave colpa, dobbiamo considerare che, a causa di quella maledetta Tachipirina e della vigile attesa, che configurano chiaramente un’omissione di soccorso, sono morte migliaia di persone in Italia e milioni nel mondo. Quindi, non si può lasciar passare una cosa del genere così”, denuncia il dott. Massimo Citro della Riva.
“Non ti puoi sbagliare. Prima di tutto perché sei uno dei virologi più stimati e, comunque, sei un medico. Queste cose non le puoi sbagliare perché anche uno studente del quarto anno sa che la Tachipirina non va data nelle infezioni virali, e tu, o chiunque sia, l’avalli. L’avalli perché c’è dentro anche il CTS e tutti gli altri, non serve nominarli. L’avalli come protocollo che obbliga, e sottolineo obbliga, tutti gli altri medici a seguirlo.
Un medico di coscienza dice ‘me ne strafrego del protocollo’ e poi interviene l’ordine che ti sospende, ti radia e quant’altro. Ma è più importante la salute del paziente in quel momento o la tua salvezza dai processi dell’ordine, se sei un medico?
Da un dirigente dell’AIFA non ti puoi aspettare un’ammissione di questo genere. E nessuno ha detto nulla, perché questo è il popolo italiano”.
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