Liste di attesa oculistiche: la riduzione passa attraverso la tecnologica, la telemedicina

Meno visite dirette e più telemedicina per smaltire le liste di attesa. E’ stato presentato martedì 9 luglio, presso la Sala Pirelli – Fondazione Stelline Milano il progetto “Vista in Salute: nuovi modelli organizzativi per la prevenzione e la diagnosi precoce oftalmica nel SSN”, una proposta di intervento targata CERGAS-SDA Bocconi e IAPB Italia Onlus, che offre una risposta al crescente bisogno di salute visiva nel nostro Paese.
Al convegno di presentazione hanno preso parte Mario Barbuto, Presidente Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità – IAPB Italia Onlus; Guido Bertolaso, Assessore al Welfare, Regione Lombardia; Filippo Cruciani, Referente Scientifico IAPB Italia; Francesco Bandello, Università Vita Salute San Raffaele; Marco Sartirana, CERGAS-SDA Bocconi; Elio Borgonovi, Presidente CERGAS-SDA Bocconi. Il Cergas-SDA Bocconi ha analizzato assieme a IAPB Italia Onlus le caratteristiche dell’offerta dei servizi oftalmici in particolare per retinopatia diabetica, glaucoma e maculopatie – principali cause di ipovisione e cecità.
Secondo lo studio, per esempio, l’introduzione della telemedicina per eseguire un esame digitale della retina (retinografia digitale) nei reparti di diabetologia, con separazione dell’esecuzione dell’esame dalla diagnosi, consentirebbe di ottenere fino al 130% in più dei pazienti che possono essere visitati o, alternativamente, un 55 percento in più di visite oftalmologiche. Una soluzione concreta, dunque, quella proposta dall’Ateneo milanese e da IAPB Italia, per far fronte ad un’urgenza sanitaria che affligge il Servizio Sanitario Nazionale italiano in generale e, in particolare l’ambito oftalmologico, ovvero quello della difficoltà di accesso alle visite e dell’abbattimento delle liste di attesa.
“In questa Regione oggi stiamo cercando di passare dalle parole ai fatti concreti. Il Consiglio Regionale ha appena approvato il Piano Socio-Sanitario per il prossimo quinquennio, nel quale la parola che più spesso ritorna è “prevenzione”, intesa come prevenzione primaria e secondaria. Oggi la medicina offre molte possibilità di screening e di intervento precoce e la scienza ci fornisce un grandissimo patrimonio di nuove conoscenze e metodologie di diagnosi e cura. Nel caso specifico della vista, al di là del lavoro che stiamo portando avanti nelle scuole e delle attività di informazione in cui siamo impegnati, partiremo con programmi sperimentali di telemedicina, proprio per la retinopatia diabetica: attraverso un semplice esame che si può fare a casa, potremo avere dei primi risultati. Si tratta di un esperimento innovativo che metteremo presto in piedi in Lombardia, anche insieme a voi”. Queste le parole dell’Assessore al Welfare Regione Lombardia, Guido Bertolaso.
“Attualmente la visita oculistica complessiva è l’unico e principale strumento di screening capace di diagnosticare e, quindi, trattare le principali malattie della vista prima che sia troppo tardi – spiega Mario Barbuto, Presidente di IAPB Onlus Italia – e dobbiamo affrontare la sostanziale grandissima difficoltà di accesso ai servizi oculistici del Servizio Sanitario Nazionale, fenomeno non più esclusivo delle Regioni meridionali, ma che appare sempre più di frequente anche in molte aree del Centro-Nord Italia”.
Il problema fondamentale, perciò, è la possibilità di venire visitati per tempo. Siccome la richiesta supera la possibilità di rispondere al bisogno – limitata possibilità di aumentare l’offerta per i noti limiti di bilancio – la riduzione delle liste di attesa passa attraverso la tecnologia e una maggiore libertà per gli specialisti nel fissare levisite di controllo: più ravvicinate nei casi più seri; distanti anche qualche anno dove non sussista pericolo per la vista e la qualità di vita della persona.
“Il rapporto – prosegue Barbuto – rappresenta un primo approccio per proporre soluzioni organizzative e tecnologie che consentono di offrire un percorso di screening e di prima diagnosi, costruendo una sorta di “primo filtro” sia all’accesso alla prima visita oculistica o ai test diagnostici più complessi richiesti per la diagnosi definitiva, sia a un percorso di monitoraggio di pazienti a rischio”.
Dai dati raccolti da IAPB Italia nel progetto finanziato dal Ministero della Salute ‘Vista in Salute’ (9mila screening gratuiti in 54 città) è emerso un risultato significativo: sebbene il 90 percento delle persone dichiarava di vedere bene, di questi il 20 percento mostrava, nel corso dell’indagine, qualche alterazione oculare significativa. Ne consegue che la percezione soggettiva di vedere bene non corrisponde necessariamente all’assenza di patologia oculare potenzialmente seria, anche perché alcune condizioni, come il glaucoma e la retinopatia diabetica in fase iniziale, sono prevalentemente asintomatiche e anche curabili ma i danni che producono sono incurabili se trascurate.
“Con questo progetto – conclude Barbuto – IAPB Italia non pretende di proporre ricette facili a problemi complessi che riguardano sia la domanda sia l’offerta dei servizi oculistici; tutt’altro, la nostra Agenzia Internazionale di Prevenzione della Cecità si propone di stimolare i policy makers sanitari nazionali e regionali perché siano individuati nuovi modelli di diagnosi e cura, tenuto conto delle risorse economiche limitate, le quali, tuttavia, devono garantire l’accesso ai servizi di diagnosi, cura e riabilitazione, soprattutto per la popolazione più svantaggiata, a reale tutela dell’insostituibile e prezioso bene della Vista.”

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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