Verbali dissecretati Cts: “deroga quarantena” per i sanitari anche malati. Anche così gli ospedali sono diventati focolai Covid?

Deroga a personale sanitario entrato in contatto con casi sospetti siamo al 24 febbraio 2020 e i casi stanno aumentando 

“In relazione alla richiesta, formulata da alcune Regione anche alla luce di quanto contenuto nell’Ordinanza del Ministro della salute del 21/2/2020, di fornire indicazioni circa la gestione degli operatori sanitari che hanno avuto contatti con i pazienti risultati affetti da COVID-19, il CTS preliminarmente riterrebbe utili le seguenti raccomandazioni: 

Ove l’operatore abbia utilizzato DPI adeguati alla tipologia di procedure effettuate, nel rispetto delle indicazioni degli organismi sanitari internazionali e del Ministero della salute, non sarà soggetto alla misura della quarantena. 

Parimenti, la quarantena potrà essere svolta allorché, da un’accurata indagine anamnestica risulti che l’operatore non ha avuto contatti stretti con pazienti affetti. 

Alla luce dei lavori in corso presso organismi internazionali sulla tematica specifica del contatto stretto si propone di attendere l’emanazione di dette raccomandazioni. 

Per il personale esposto al rischio resta invece valido che la quarantena è necessaria e deve durare 14 giorni iniziando dal momento dell’esposizione. 

In ogni caso il CTS si riserva un ulteriore approfondimento con esperti esterni. 

Dr Agostino MIOZZO, Dr Giuseppe RUOCCO, Dr Francesco MARAGLINO, Dr Silvio BRUSAFERRO, Dr Giuseppe IPPOLITO, Dr Andrea URBANI  – Assenti Dr Mauro DIONISIO, Dr Claudio D’AMARIO, Dr Alberto ZOLI

Il 27 febbraio torna sull’argomento

“Circolare operatori da escludere da quarantena 

Con riferimento al quesito, già affrontato nella seduta del 24 febbraio u.s. (verbale n. 8), a completamento di quanto già indicato riguardo agli operatori che abbiano utilizzato adeguati DPI, il CTS ritiene che per gli operatori che non abbiano utilizzato adeguati DPI, si debba far riferimento alle definizioni di “esposizione ad alto rischio” e “a basso rischio” inclusi nel documento “Public health management of persons, including healthcare workers, having had contact with COVID-19 cases in the European Union” (ECDC, 25 febbraio 2020)”.

 Dr Agostino MIOZZO, Dr Giuseppe RUOCCO, Dr Silvio BRUSAFERRO, Dr Andrea URBANI, Dr Franco LOCATELLI, Dr Giuseppe IPPOLITO, Dr.ssa Tiziana COCCOLUTO  Assenti, Dr Francesco MARAGLINO, Dr Mauro DIONISIO, Dr Claudio D’AMARIO, Dr Alberto ZOLI 

Il 6 marzo 2020 il Cts ipotizza di lasciare anche i sanitari malati al lavoro

 In merito al quesito del Presidente ZAIA ricevuto attraverso la nota del 5 marzo 2020 il CTS precisa quanto segue: 

si è preso Atto del parere espresso dal CSS in data 26.02.2020, ed anche alla luce di quanto riportato dal recente studio effettuato in Giappone in sede di valutazione dei membri dell’equipaggio della “Diamond Princess” (Suggested citation for this article: Arashiro T et al. Emerg Infect Dis 2020 Jun [ data cited]. hhps://doi.org/10.3201/eid2606.200452.DOI:10.3201/eid2606.200452.Original Publication Date: 3 /2/2020) e considerato che l’identificazione di RNA virale non implica necessariamente l’infettività, il CTS ritiene di formulare le seguenti raccomandazioni: 

− gli operatori sanitari asintomatici con storia anamnestica di esposizione e con tampone negativo devono essere utilizzati in procedure assistenziali fermo restando l’obbligo di indossare appropriati DPI. Per questa categoria di soggetti si raccomanda la ripetizione del tampone a cinque giorni dal primo risultato negativo ed il monitoraggio quotidiano dei sintomi e della temperatura. 

− Alla luce della situazione emergenziale che si è venuta configurando, e considerando la riduzione di disponibilità di personale sanitario deputato alla gestione dei malati, si ritiene che anche operatori modicamente sintomatici (faringodinia, rinorrea, cefalea) con temperatura inferiore a 37.5 c., ma con tampone negativo possano essere ammessi a svolgere attività lavorative atteso che indossino adeguati DPI; anche per questa categoria si raccomanda la ripetizione del tampone a cinque giorni dal primo risultato negativo ed il monitoraggio quotidiano dei sintomi e delle temperature. 

− Eccezionalmente, laddove la carenza di dotazione organica implica un’impossibilità a garantire livelli di assistenza di imprescindibile utilità per la vita dei malati si potranno prendere in considerazione ulteriori misure necessarie a non compromettere l’assistenza ai malati. 

Il CTS ricorda che è fondamentale il rigoroso rispetto delle raccomandazioni internazionali per la prevenzione delle infezioni da parte del personale sanitario, raccomandando alle direzioni sanitarie lo stretto monitoraggio dell’adozione di dette raccomandazioni. 

Verbale firmato da: Dr Agostino MIOZZO, Dr Alberto ZOLI, Dr Giuseppe IPPOLITO, Dr Claudio D’AMARIO, Dr Franco LOCATELLI, Dr Alberto VILLANI, Dr Silvio BRUSAFERRO, Dr Mauro DIONISIO, Dr Luca RICHELDI, Dr Gianni REZZA, Dr Massimo ANTONELLI, Dr Roberto BERNABEI 

Qui trovate i verbali dissecretati

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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