La leva obbligatoria: “in caso di guerra si viene mandati al fronte a sparare a gente che non vi ha fatto nulla”, avv. Fusillo ” e molti di quelli che tornano la consapevolezza, secondo me drammatica, di essere stati coinvolti in un’operazione orribile, totalmente immorale, disumana”

Ci dicono che la leva obbligatoria è una bella cosa, un rito di passaggio per tutti i giovani diciottenni che andranno a farsi sei mesi, al momento non previsti, di Naya”, denuncia l’avv. Alessandro Fusillo.

“Qui i temi sono due.

Uno è la famosa finestra di Overton, si vuole cominciare ad abituare l’opinione pubblica al fatto che presto o tardi si tornerà a un grande classico degli Stati, cioè la riduzione in schiavitù.

La coscrizione obbligatoria, questo è, non c’è nessuna differenza tra la leva militare e la schiavitù, potrebbe essere leggermente meglio in tempi di pace perché alla fine si tratta di sei mesi o di un anno di vita anziché tutta la vita come quella degli schiavi, ma peggio in tempo di guerra perché lo schiavo deve stare lì a raccogliere il cotone ma tendenzialmente non rischiava la pelle o che qualcun altro gli sparasse, mentre invece i soldati sì. Per il resto è esattamente la stessa identica cosa, non c’è nessuna differenza tra la riduzione in schiavitù e la leva militare.

Oltretutto con un aspetto ancora più grave da un punto di vista morale perché lo schiavo che viene catturato, come succedeva ai poveri schiavi africani che venivano importati in America o ai tantissimi schiavi bianchi di cui si parla poco che venivano importati nei paesi arabi, o agli schiavi che venivano raccolti dagli eserciti dell’impero romano in giro per il mondo e finivano a lavorare in varie funzioni in Italia e Roma. Lo schiavo è vittima di un’ingiustizia insopportabile, vittima di una violenza che non può essere condonata in alcun modo, ma lo schiavo non partecipa dell’immoralità di chi lo riduce in schiavitù, è una vittima di un reato.

Lo schiavo militare viene chiamato a partecipare ai crimini commessi da chi lo riduce in schiavitù perché viene mandato al fronte a sparare addosso a della gente che non gli ha fatto nulla, con la quale lui non ha nessuna ragione di controversia e non solo viene mandato al fronte a sparare, non solo ad altri schiavi come lui che vengono mandati a fare lo stesso mestiere di sparare addosso alla gente, ma nella stragrande maggioranza dei casi a sparare anche sui civili, i famosi danni collaterali, che in realtà si dovrebbero chiamare omicidio, strage, genocidio o quant’altro.

Quando un esercito, nello svolgimento delle sue losche e nefande operazioni, ammazza dei civili, si dovrebbe chiamare strage perché non c’è nessun altro modo per definire questa cosa. Lo schiavo militare viene mandato a commettere questo tipo di reati, cioè dei reati orribili, tant’è che il famoso trauma da stress prolungato, quello che riguarda soprattutto molti soldati che tornano dalle guerre, non è tanto il problema che magari sono stati in condizioni gravemente disagiate, ma riguarda il fatto che molti di questi hanno la consapevolezza, secondo me drammatica, di essere stati coinvolti in un’operazione orribile, totalmente immorale, disumana, di essere stati lo strumento di un’organizzazione criminale pericolosissima che è la più pericolosa organizzazione criminale che sia mai esistita nella storia dell’umanità, cioè lo Stato, i governi. E si capisce perché ci sono tanti suicidi tra i soldati che tornano dalle guerre, perché ci siano tanti problemi psichiatrici, perché molte persone, probabilmente quelle più intelligenti o quelle più sensibili, si renderanno conto di essere strumento di questa cosa.

Tutto questo deve essere piano piano reintrodotto.

Ogni tanto c’è qualcuno che parla della leva militare, anche da noi ogni tanto se ne esce qualche politico, ma sì rifacciamolo. Si dice questo ragazzo ha fatto il militare, è formativo. Si dicevano sempre queste idiozie.

Io sono orgoglioso di non aver fatto il militare e auguro a tutti di non fare il militare perché purtroppo è un anno buttato della propria vita, è un anno di indottrinamento a favore di questa struttura il cui unico scopo è realizzare dei mali e quindi stiamo ben attenti alla coscrizione obbligatoria.”

Fonte

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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