Verbali Cts: i lockdown sono stati decisi partendo dal concetto che “sintomatici e asintomatici sono ugualmente infettivi”

Qui trovate i verbali dissecretati”, si legge nel verbale del 22 aprile 2020 del Cts, recentemente dissecretato, “come suggerito da una recente analisi virologica condotta su dati lombardi. La trasmissione è stata simulata separatamente per ogni regione, mentre i risultati sono riportati aggregando al livello nazionale.

La probabilità per età che ogni infezione risulti in un caso critico, che quindi necessita di terapia intensiva è stata calcolata come il rapporto fra il numero di terapie intensive e morti in Lombardia in una determinata fascia d’età e le infezioni per quella stessa fascia d’età, stimate in Lombardia usando un tasso di letalità per infezione (IFR) di 0.657%.

Il tasso di trasmissione è stato calibrato in modo che il numero di riproduzione di base sia 3.0 in assenza di interventi e immunità pregressa. Abbiamoconsiderato diversi scenari di riapertura che differiscono per la percentuale di individui che ritornano attivi dopo il lockdown nei vari settori, tenendo conto dell’impatto, specifico per ogni settore, che questo ha sui contatti sul posto di lavoro e in comunità”.

Così hanno chiuso in casa gli italiani.

“I risultati mostrano che riaprire le scuole innescherebbe una nuova e rapida crescita epidemia di COVID-19. In particolare, la sola riapertura delle scuole potrebbe portare allo sforamento del numero di posti letto in terapia intensiva attualmente disponibili a livello nazionale (Tab.2,3). Assumendo che i contatti in comunità non aumentino, la riapertura dei settori manifatturiero, edile, commercio e ristorazione avrebbe un impatto minimale sulla trasmissibilità dell’infezione. Tuttavia, mentre per il settore edile e manifatturiero questo scenario può considerarsi realistico, per il settore commerciale e di ristorazione un aumento di contatti in comunità è da considerarsi un’inevitabile conseguenza dell’apertura ditali settori al pubblico, e può potenzialmente innescare nuove epidemie.

Le stime del numero di riproduzione effettivo ottenute assumendo una riduzione ulteriore della trasmissibilità grazie all’uso diffuso di dispositivi di protezione individuale (es. mascherine)  per il caso in cui la suscettibilità varia con l’età  e se la suscettibilità è costante per età.

I risultati ottenuti suggeriscono che:

  1. la riapertura delle scuole aumenterebbe in modo significativo il rischio di ottenere una nuova grande ondata epidemica con conseguenza potenzialmente molto critiche sulla tenuta del sistema sanitario nazionale;
  2. per tutti gli scenari di riapertura in cui si prevede un aumento dei contatti in comunità, la trasmissibilità supera la soglia epidemica, innescando quindi una nuova ondata epidemica;
  3. nella maggior parte degli scenari di riapertura dei soli settori professionali (in presenza di scuole chiuse), anche qualora la trasmissibilità superi la soglia epidemica, il numero atteso di terapie intensive al picco risulterebbe comunque inferiore alla attuale disponibilità di posti letto a livello nazionale (circa 9000).
  4. Se l’adozione diffusa di dispositivi di protezione individuale riducesse la trasmissibilità del 15%, gli scenari di riapertura del settore commerciali alla comunità potrebbe permettere un contenimento sotto la soglia epidemica solo riuscendo a limitare la trasmissione in comunità negli over 60 anni.
  5. Se l’adozione diffusa di dispositivi di protezione individuale riducesse la trasmissibilità del 25%, gli scenari di riapertura del settore commerciale e di quello della ristorazione alla comunità potrebbe permettere un contenimento sotto la soglia solo riuscendo a limitare la trasmissione in comunità negli over 65

L’analisi della sola soglia epidemica associata ai diversi scenari di riapertura suggerisce che una riduzione del 20% circa dei contatti rilevanti per la trasmissione epidemica potrebbe essere sufficiente a contenere il numero di riproduzione sottola soglia critica. Questo significa che l’utilizzo diffuso di misure di precauzione (mascherine, igiene delle mani, distanziamento sociale), il rafforzamento delle attività di tracciamento del contatto e l’ulteriore aumento di consapevolezza dei rischi epidemici nella popolazione potrebbero congiuntamente ridurre in modo sufficiente i rischi di trasmissione per la maggior parte degli scenari sin qui considerati.

L’OMS raccomanda che le riaperture siano modulate progressivamente, partendoda aree ad incidenza e circolazione virale limitate e a bassa concentrazione di popolazione suscettibile, rivolgendosi gradualmente a proporzioni crescenti di forza lavoro, piuttosto che alla sua totalità. In questo modo, si potranno eliminare le misure di chiusura, monitorando rigorosamente gli eventuali eventi avversi su base cronologica di due settimane, equivalenti al periodo identificato quale periodo prudenziale di incubazione. La protezione di gruppi di popolazione e individui ad elevato rischio è cruciale e dovrebbe essere basata su una stratificazione del rischio determinata principalmente da condizioni morbose preesistenti”.

Il verbale è firmato da:

PRESENTE ASSENTE
FIRMA ASSENSO VIAMAIL
Dr Agostino MIOZZO
Dr Fabio CICILIANO
Dr MassimoANTONELLI INVIDEOCONFERENZA
Dr Roberto BERNABEI
Dr Silvio BRUSAFERRO
Dr Claudio D’AMARIO INVIDEOCONFERENZA
Dr Mauro DIONISIO INVIDEOCONFERENZA
Dr Ranieri GUERRA
Dr Achille IACHINO X
Dr Sergio IAVICOLI
Dr Giuseppe IPPOLITO X
Dr Franco LOCATELLI X
Dr Nicola MAGRINI INVIDEOCONFERENZA
Dr FrancescoMARAGLINO INVIDEOCONFERENZA
Dr Luca RICHELDI
Dr Giuseppe RUOCCO X
Dr Nicola SEBASTIANI
Dr Andrea URBANI
Dr Alberto VILLANI
Dr Alberto ZOLI INVIDEOCONFERENZA

Qui trovate i verbali dissecretati

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