Trump condannato per tutti i capi d’accusa, ricorrerà in appello, così resta in corsa per la presidenza

Una giuria di New York ha condannato Donald Trump per tutti i capi d’accusa di aver falsificato documenti aziendali nel tentativo di nascondere un pagamento in denaro a una porno star in vista delle elezioni presidenziali del 2016. Non ci conosce quale sarà la condanna, che potrebbe andare da una multa al carcere vero e proprio. Le accuse contro Trump, infatti, sono crimini di classe E, la categoria meno grave secondo la legge di New York. Ogni imputazione comporta una pena massima di quattro anni di carcere.

Il verdetto di colpevolezza di Trump, tuttavia, non lo rende un “criminale condannato” e così può continuare la sua corsa alla presidenza. Trump si è dichiarato “un prigioniero politico”, e ha lanciato una campagna per una raccolta fondi “so che con voi la mio fianco renderemo grande l’America”.

E’ la prima volta che un ex presidente viene condannato. La notizia arriva in un clima incandescente e la cosa getta la nazione in acque inesplorate ed ora donald Trump non sarà più vincolato dall’ordine di silenzio che gli ha impedito di discutere, tra gli altri, testimoni, giurati e familiari del giudice.

Il giudice, prima di aggiornarsi giovedì pomeriggio, ha fissato la data della sentenza di Trump per l’11 luglio alle 10:00 ET. Ha ordinato alle parti in causa di presentare istanze entro il 13 giugno. Il giudice Merchan ha un’ampia discrezionalità nel determinare la sentenza di Trump e può tenere conto di ogni genere di fattori nella sua decisione finale. Alcuni di questi fattori, come l’età di 77 anni di Trump e la sua mancanza di precedenti penali, peseranno probabilmente a favore dell’ex presidente.

Gli avvocati di Trump potrebbero provare a posticipare la data della sentenza, forse anche dopo le elezioni presidenziali del 5 novembre. Ma è improbabile che Merchan conceda un simile ritardo senza una buona ragione, ha detto l’avvocato difensore di New York City Michael Bachner.

“Donald Trump, che è un candidato atipico perché capace di affrontare una campagna elettorale almeno in parte con mezzi propri. Questo lo rende meno immediatamente ricattabile”, commenta Andrea Zock (fonte) “Questa è la ragione, l’unica ragione, per cui Trump è stato fatto oggetto di ripetuti attacchi per via giudiziaria. A chi pensasse che in America una condanna, alla vigilia delle presidenziali, ad un candidato in vantaggio, sia “la giustizia che fa il suo corso” bisogna togliere di mano il Corriere dei Piccoli e spiegargli che non è una fonte geopolitica autorevole”

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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