La Puglia introduce la somministrazione di vaccino contro la bronchiolite nei reparti maternità, prima delle dimissioni della mamma e del neonato. Come difendersi

Per la “prevenzione delle malattie da VRS – bronchiolite, al fine di rendere disponibile un’efficace strategia di prevenzione delle malattie causate dal Virus respiratorio sinciziale (VRS) nei bambini, è autorizzata la somministrazione degli anticorpi monoclonali umani approvati dalle autorità regolatorie.

La somministrazione è effettuata in ambito ospedaliero, prima delle dimissioni dal reparto di maternità, per tutti i bambini nati nel periodo epidemico ottobre-marzo; a cura dei servizi territoriali, possibilmente nel mese di ottobre e comunque prima della conclusione del periodo epidemico, per i bambini nati nel periodo aprile-settembre.

Le modalità di somministrazione, i dosaggi e la periodicità, sono quelli stabiliti dai documenti approvati dalle autorità di regolazione e dalle linee guida più aggiornate.
La strategia preventiva andrà integrata e resa complementare ad altre modalità di prevenzione primaria qualora si rendessero disponibili”, scrive la Regione Puglia nella “Modifica alla legge regionale 16 febbraio 2024, n. 1 (Programma di eliminazione del carcinoma del collo dell’utero e delle altre patologie HPV-correlate) e misure per l’aumento della copertura della vaccinazione anti Papilloma virus umano (HPV) e misure per la prevenzione delle infezioni da Virus respiratorio sinciziale nel neonato (VRS – bronchiolite)”.

“I  pugliesi hanno inserito in questa legge anche un altro vaccino, quello contro il papilloma virus, di cui si è parlato invece molto meno e che riguarda invece i neonati”, spiega l’avvocato Alessandro Fusillo (qui) “È un vaccino non obbligatorio, esattamente come quello destinato ai ragazzi dagli 11 ai 25 anni, perché non fa parte di quelli di cui alla famigerata e infame legge Lorenzin, però hanno previsto che nei reparti maternità lo si faccia a tutti, prima delle dimissioni della mamma e del neonato.

Attenzione quindi, magari ci potrebbe essere qualche iniziativa di qualche solerte burocrate sanitario e quindi consiglio ai genitori di far presente per iscritto ai reparti maternità, se non desiderano questo vaccino, che vietano espressamente l’inoculazione, perché non sarebbe il primo caso di vaccini fatti così, senza nemmeno consultare esattamente i destinatari di questo trattamento.

La strada è quella di un collettivismo sanitario sempre più ficcante e sempre più insopportabile, dobbiamo difenderci, dobbiamo disobbedire, in questo caso è molto semplice perché è una legge assurda e che comunque prevede di per sé la possibilità di negare qualsiasi informazione.

Dobbiamo essere sempre vigilanti, dobbiamo difenderci da questa deriva che sta prendendo il nostro Paese”.

Qui trovate la legge della Regione Puglia sul Papilloma Virus e la broncheolite

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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