“E’ stato colpito uno dei puntelli fondamentali del diritto internazionale, ma al mondo occidentale, cosiddetto occidentale, sembra non interessare molto”, commenta Giorgio Bianchi l’attacco di Israele all’ufficio consolare iraniano a Damasco.
“Il mondo fa finta di non vedere, c’è stata chiara, netta la reazione della Russia, della l’attacco compiuto da Israele all’ufficio consolare iraniano a Damasco, ma a parte questo la parte occidentale non si è elevata nessuna voce, è stata colpita la diplomazia,
La Russia deve tollerare di vedersi limitata nella propria espansione economica, mentre Israele se si sente minacciata è libera di bombardare indiscriminatamente paesi sovrani, è libera di bombardare una sete diplomatica che nessuno ha nulla da eccepire, non ci sono sanzioni dragoniane, non c’è nulla, neanche un buffetto sulla guancia, praticamente gli amici dell’Occidente hanno licenza di fare quello che vogliono. Gli altri no.
Andiamo a ricapitolare cosa ha combinato Israele ultimamente senza che dalla diplomazia occidentale, dagli intellettuali occidentali non si alzasse praticamente neanche sopracciglio. Noi ricordiamo che tutto quello che sta facendo Israele in questi giorni, a Gaza soprattutto, è dal loro punto di vista legittimato dai attacchi di Hamas del 7 ottobre. Ora, io ricordo tutti i commentatori che si sono sbrigati a dire che Putin l’attacco al Krokus City Hall se lo fosse fatto da solo per giustificare un’escalation in Ucraina. Ma perché questi stessi commentatori non avanzano il sospetto che forse Israele abbia sfruttato quella situazione per portare avanti un’operazione di pulizia etnica che aveva in mente di compiere già da tempo, questo non è dato sapere, perché per quale motivo da una parte si avanzano subito sospetti, mentre dall’altra parte è tutto un rapporto di causa ed effetto.
Il bombardamento che ha distrutto un edificio annesso all’ambasciata iraniana a Damasco in Siria è il quinto attribuito ad Israele dall’inizio dell’anno ed uno dei tanti che Israele ha accusato di compiere sul territorio siriano oramai da anni. Queste attribuzioni sono affidabili, benché Israele non rivendichi quasi mai questo tipo di attacchi, ma non fa nemmeno nulla in fin dei conti per sconderli e tutti sono concordi nel ritenere che si tratti effettivamente di bombardamenti da parte degli israeliani.
In pratica Israele si sente minacciata dalla presenza iraniana in Siria e per questo motivo da anni compie raid indiscriminati contro Damasco. che se esbollà, e uomini iraniani si trovano in Siria non lo fanno per caso, non lo fanno perché hanno intenzione di muovere guerra Israele, lo fanno semplicemente perché hanno difeso la Siria dal tentativo di regime change orchestrato ovviamente dagli Stati Uniti, dalla NATO più in generale, con la chiara complicità di Israele, Qatar, Arabia Saudita e Turchia, quindi il governo legittimo siriano si è trovato circondato da ogni lato, da est arrivava l’Isis, da nord arrivavano le formazioni turcomanne, in più dall’interno c’è stato un tentativo di rivoluzione colorata, orchestrata con la solita regia della Nato, quindi gruppi radicalizzati attraverso le moschee, soprattutto nelle campagne e poi grandi proteste presto infiltrate da terroristi che poi hanno cominciato ad attaccare le forze dell’ordine.
Lo stesso identico copione che abbiamo visto a Maidan, solo che lì al posto dei tagliagole c’erano i gruppi di ispirazione nazista, il governo siriano stava per cadere, ma nel settembre 2015 è intervenuta la federazione russa su invito del presidente siriano Bashar al-Assad, oltre ad essere intervenuto Esbollah e anche l’Iran. Io mi ricordo quando sono andato sulla sponda est dell’Eufrate, ho attraversato il fiume su una piattaforma galleggiante che era stata costruita appunto dagli iraniani e c’erano le bandiere iraniane. Quindi una presenza è vero, ma una presenza direi necessaria che è servita a salvare la Siria da un destino oramai segnato che sarebbe stato un destino molto simile a quello che ha visto la Libia, insomma un paese in questo caso probabilmente sarebbe stato anziché spaccato in due, spaccato in quattro. Comunque da quel momento Israele si sente minacciato dalla presenza dell’Iran e di Hezbollah in Siria e reagisce in totale sfregio del diritto internazionale e nessuno ha nulla da ridire.
Unico altro caso storico di bombardamento di un’ambasciata è stato il bombardamento della NATO contro l’ambasciata cinese a Belgrado nel 1999, nel quale morirono tre giornalisti cinesi. In quel caso gli Stati Uniti si scusarono dicendo che si trattò di errore, spiegazione che la Cina non ha accetto mai. Gli Stati Uniti hanno sempre sostenuto che il bombardamento sia avvenuto per errore e che le 5 bombe di precisione sganciate da bombardiere stealth statunitense B-2 fossero destinati ad una vicina installazione industriale yugoslava. La Cina però non ha mai accettato tale giustificazione e ha sempre sostenuto che il bombardamento che uccise 3 cittadini cinesi e nescò vaste proteste anti-americane in Cina sia stato deliberato. Secondo gli articoli rilanciati da Nikkei, gli Stati Uniti bombardarono l’ambasciata per distruggere i resti di un loro caccia bombardiere stealth FU-117 Nighthawk abbattuto circa un mese prima dalle forze armate serbe. L’aereo abbattuto si era schiantato su un terreno rurale e alcuni dei rottami erano stati esibiti più tardi presso il museo dell’area di Belgrado. Pare però che una volta venuti a conoscenza dell’abbattimento del vetipolo, agenti finesi avessero acquistato componenti possibili dai contadini vicini al luogo dello schianto e li avessero immagazzinati presso l’ambasciata cinese a Belgrado in vista del loro successivo trasporto in Cina a fini di studio. Quindi diciamo che il bombardamento israeliano all’ufficio consolare iraniano a Damasco ha praticamente un solo precedente storico, guarda caso ad opera della NATO”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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