In una guerra lo Stato si appropria di tutto (soldi, vite) perché deve combattere un nemico esterno, che non è detto sia nemico dei cittadini. Non ci sono più diritti, avv. Fusillo

Un grandissimo giornalista americano, contrario all’intervento nella Prima Guerra Mondiale, Randolph Bourne, coniò una frase che secondo me è fondamentale ed è questa. La guerra è la salute degli Stati. E questo è perché nel momento in cui si è in guerra, intanto si è in un stato di eccezione permanente. Non ci sono più diritti perché sono tutti quanti sospesi, perché bisogna concorrere allo sforzo bellico, lo Stato prende possesso di tutto lo sforzo economico e sostanzialmente di tutti i soldi dei cittadini, si appropria di tutto perché deve combattere un nemico esterno.

E qual è il trucco sostanzialmente?

Il trucco è quello di far credere che questo nemico esterno sia il nemico dei cittadini, ma non è il nemico dei cittadini.

Non c’è nessun interesse per il singolo cittadino di uno Stato di andare a farsi ammazzare perché questi devono spendere soldi, perché devono difendere l’onore nazionale o la gloria nazionale o qualunque altra idiozia si possano inventare.

La guerra non serve a niente, la guerra serve a chi vende le armi, la guerra serve a chi gestisce tutta questa gigantesca operazione di soldi, come dimostra la guerra in Ucraina.

In realtà c’è un trasferimento di denaro ostruoso in favore dell’Ucraina di cui buona parte torna indietro a quelli che sono così generosi.

Poi sono generosi come al solito con i soldi altrui, perché quando la Meloni annuncia pacchetti di aiuti all’Ucraina, armi, invio di carri armati, di soldi, di aeroplani, eccetera, tutta questa roba viene pagata come al solito con i soldi nostri.

E’ facile fare la beneficenza in questo modo. Non è che questi signori rischiano improprio o ci mettono un solo centesimo”.