"Aprite gli occhi, c'è una speranza che merita di essere coltivata, non lasciatevi rinchiudere dalla paura", gli auguri di Pasqua dell'Arcivescovo di Milano, "che ci sia un cammino di pace, che ci siano percorsi di giustizia" • PRESSKIT

“Aprite gli occhi, c’è una speranza che merita di essere coltivata. Non lasciatevi rinchiudere dalla paura dentro le mura rassicuranti di una chiesa chiusa in sé stessa, di un gruppo selezionato e autoreferenziale. Gioirono al vedere il Signore, si sentirono dire come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”, il messaggio di coraggio e pace dell’Arcivescovo di Milano è chiaro.

“Aprite gli occhi, perché anche il dramma della storia si riveli un dramma abitato dall’infaticabile amore di Dio per dare speranza, che ci sia un cammino di pace, che ci siano percorsi di giustizia.

Sentite la parola della missione, riconoscete che siete chiamati a uscire fuori.

Gesù entra nella casa in cui i discepoli sono chiusi per paura e il Vangelo dice gioirono al vedere il Signore. I discepoli tristi camminano verso Emmaus e dopo il loro cammino si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Maria in lacrime vicino al sepolcro si volge verso colui che la chiama e riconoscere che Gesù è vivo, è presente, ci offre il segno della sua passione e le parole della missione. Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.

Questa grazia di vedere, che è la grazia di Pasqua, ci permette di considerare tutta la storia da un altro punto di vista. Ecco, io credo che i nostri occhi sono pieni di spettacoli desolanti, che la nostra mente, i nostri affetti, sono messi alla prova dallo sconcerto del male che predomina e sembra schiacciare il bene. Aprite gli occhi, il Signore è presente, il male non vincerà. Riconoscetelo, è il crucifisso, la morte è stata sconfitta.

Buona Pasqua, il Signore risorto, aprite gli occhi, è qui insieme con noi”.

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