Sanità: Davide Alì nuovo Regional Executive Officer Veneto e Trentino di Cerba HealthCare. «Innovazione e digitalizzazione per migliorare l’esperienza dei pazienti»

Cerba HealthCare Italia, gruppo attivo nel settore delle analisi di laboratorio e della diagnostica ambulatoriale con 400 centri e oltre 2.000 addetti in 16 regioni italiane, annuncia la nomina di Davide Alì come nuovo Regional Executive Officer Veneto e Trentino. Alì, 40 anni, dopo la laurea in Economia all’Università di Catania e un master in Healthcare Management alla SDA Bocconi, ha svolto un percorso professionale di oltre 15 anni nel settore della sanità, occupandosi in particolare della consulenza nell’ambito del miglioramento organizzativo e dei percorsi di cura.

Come Regional Executive Officer di Cerba HealthCare Italia Davide Alì guiderà lo sviluppo del gruppo in Veneto e Trentino, con l’obiettivo di implementare su base territoriale le innovazioni, i modelli organizzativi e i livelli di servizio al paziente di una multinazionale leader nel settore della diagnostica ambulatoriale come Cerba, presente in 47 nazioni. In particolare, tra Veneto e provincia autonoma di Trento, Alì sarà a capo di uno staff di 250 persone (tra personale di segreteria, tecnici di laboratorio, biologi, infermieri) a cui si aggiungono 120 infermieri e medici liberi professionisti con svariate specializzazioni che collaborano con Cerba.

«Innovazione per Cerba HealthCare Italia significa introdurre nuove tecnologie e abilitare nuovi percorsi fondati sulla centralità del paziente – commenta Davide Alì –. Le variabili principali che determinano la patient experience di un provider di servizi di diagnostica ambulatoriale sono l’accessibilità alla struttura, la capacità del personale di front office di rispondere alle esigenze manifestate dal paziente, la qualità degli esami erogati e la tempestività della refertazione. Crediamo nella digitalizzazione come pilastro imprescindibile integrato nei servizi sanitari, utile al paziente sia nelle fasi di presa in carico e monitoraggio dei bisogni sanitari che nella fruizione della documentazione generata. A tale proposito, siamo prossimi al lancio di un portale che permetterà ai nostri pazienti un’esperienza digitale senza precedenti, facilitando enormemente l’accesso ai servizi Cerba prima e dopo l’erogazione delle prestazioni. Abbiamo una presenza molto capillare sul territorio, con, ad oggi, 58 strutture in Veneto e 18 in Trentino, e l’obiettivo è aprire nuovi centri e far crescere quelli esistenti». Punti di forza della presenza di Cerba HealthCare sul territorio sono le analisi cliniche di laboratorio (con l’hub di Limena, in provincia di Padova, che è un punto di riferimento a livello nazionale per svariati tipi di test, inclusi l’anatomia patologica e la genetica medica), la diagnostica per immagini, la medicina dello sport e la medicina del lavoro.

Cerba HealthCare Italia opera sia come provider di servizi accreditati con il Sistema Sanitario Nazionale che come erogatore all’interno del mercato privatistico. Trovare il giusto equilibrio qualità dei servizi e sostenibilità economica sarà il compito principale di Davide Alì nel suo nuovo ruolo. «Alla base dell’eccellenza delle prestazioni ci sono asset, processi e attività che hanno un costo – sottolinea il manager –. La sanità italiana si trova in un momento storico molto delicato, in cui il sistema sta facendo i conti con problemi di sostenibilità finanziaria e di risorse amplificati da ultimi decenni di politiche economiche poco lungimiranti, che hanno generato sperequazioni sugli esiti di salute, aumentato gli ostacoli all’accesso alle prestazioni e con professionisti sanitari che in diverse specializzazioni scarseggiano, anche in sede di concorso, e in molti casi preferiscono emigrare. Si tratta di dinamiche che devono essere governate con logiche progettuali a ogni livello di governo nazionale e regionale, ma ogni operatore privato può fare la propria parte, specialmente quando rappresenta un gruppo internazionale, nel creare e implementare un sistema di offerta strutturato, focalizzato sulla creazione di valore per il paziente in ogni fase del percorso diagnostico e attento a garantire i massimi livelli di efficienza operativa. Questa ottimizzazione operativa permette di proporre prezzi competitivi in uno scenario in cui la sanità pubblica soffre di lunghissime liste d’attesa e budget insufficienti».

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