Silvio Conidi morto a 44 dopo una vita da invalido per un’encefalite da vaccino della polio. Il ricordo della sorella in Senato

“Silvio avrebbe dovuto compiere 44 anni lo scorso 8 dicembre, cinquantesimo anniversario di matrimonio di mamma e papà, festa di Maria. A tre mesi Silvio aveva avuto un’encefalite da vaccino della polio che lo aveva reso disabile. I medici dicevano che non sarebbe arrivato a 18 anni. Silvio non camminava, non parlava, non faceva cose, non aveva relazioni come le persone sane. Il suo aspetto era deturpato dalla malattia. Talvolta era rumoroso ed era faticoso, molto faticoso accudirlo. Per strada le persone si giravano per guardarlo”, ricorda la sorella Flavia alla alla 20ª Giornata per ricordare le persone decedute o rese disabili dai vaccini, che si è tenuta in Senato.

“Era uno davanti al quale ci si copre la faccia, come viene detto in Isaia 53. Nulla lo rendeva piacevole agli occhi del mondo.

Smuoveva le persone, pur non parlando insegnava, pur non facendo nulla spostava le montagne, pur non relazionandosi trasmetteva amore, pur essendo rumoroso e faticoso, portava il silenzio e la pace in chi abbassava le difese e si accostava a lui, Silvio lasciava un segno indelebile.

La storia di Silvio può essere vista come una vita non pienamente compiuta, una sfortuna, ma noi sappiamo essere stata una grazia.