“Dal banco, il mondo è molto diverso”, sediamoci lì, l’appello agli insegnati e non solo di Enrico Galiano

Lancia una provocazione, ma forse non tanto, Enrico Galliano dalle pagine di “Scuola di felicità per eterni ripetenti”

“Mi chiamo Enrico, e sono un insegnante.
Il primo giorno in cui ho messo piede in una classe non avevo idea di cosa stessi facendo. Ancora oggi ogni tanto mi capita: ma solo nelle giornate migliori.
Sono le giornate in cui mi rendo conto che insegnare è solo una piccola, piccolissima parte di un gesto molto più grande, molto più lungo, molto più difficile: quello di imparare.
Sono le giornate in cui arrivo lì con un’idea molto precisa in testa, oggi farò questo e quello, poi spiegherò così e colà, e poi – bastano una domanda, uno sguardo, una parola diversa spuntata fuori all’improvviso – la lezione diventa tutta un’altra cosa, io divento un’altra cosa…
È questo che ti fanno, loro.
Ti presenti lì con le tue certezze, le hai messe in piedi da una vita, cos’è l’amore, cos’è il dolore, cosa sono la paura, la felicità, l’amicizia, ci hai messo anni a mettere insieme tutti i pezzi, e che fatica, e quante cadute, ma alla fine ti sei messo lì, ad ammirare da fuori tutta quella sicurezza, un sorriso soddisfatto sul viso e via, col vestito migliore, dalla parte di quelli che sanno. […]
E invece hanno ragione loro. Hanno sempre avuto ragione loro, e noi non sappiamo niente.
Hanno ragione loro quando ridono fino alle lacrime e noi li guardiamo seri.
Hanno ragione loro quando amano fino a stare male fisicamente e noi li guardiamo con un sorriso pieno di “cosa vuoi che sia”.
Hanno ragione loro quando piangono per niente. Hanno ragione loro quando cadono, quando svirgolano, quando non capiscono, quando ti tartassano di domande finché non hanno una risposta chiara, quando si arrabbiano perché non si sentono ascoltati.
Andarsi a sedere fra i banchi è un gesto che dovremmo fare tutti: non c’entra niente l’essere insegnanti. Perché da lì, dal banco, il mondo è molto diverso.
Ti rendi conto che qualsiasi traguardo tu abbia raggiunto, per quanta strada tu abbia fatto, non sei un insegnante, ma un eterno ripetente”.

Tratto da: Enrico Galiano – Scuola di felicità per eterni ripetenti

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