Telemarketing selvaggio. Il Garante della Privacy confisca le banche dati

Ora tutti gli utenti i cui dati personali siano stati usati in modo illegale devono essere risarciti. Lo afferma il Codacons, commentando l’operazione del Garante Privacy contro il telemarketing selvaggio che ha portato alla confisca per la prima volta delle banche dati dei call center e a sanzioni per le società coinvolte.

“Bene sanzionare le società che hanno commesso illeciti, ma dal momento che sono stati individuati gli operatori scorretti, è necessario obbligare gli stessi a risarcire tutti i cittadini danneggiati – spiega il presidente Codacons, Gianluca Di Ascenzo – Serve in particolare studiare in automatismo per cui società e call center che hanno utilizzato in modo illegale i dati degli utenti, risarciscano i cittadini vittime di telefonate moleste”.

“Purtroppo, a quasi un anno dall’entrata in vigore del Registro delle opposizioni, il problema del telemarketing selvaggio e illegale non è stato risolto, a causa delle falle delle disposizioni che non si applicano ai call center stranieri o a quelli che agiscono fuori dai sistemi legali” – aggiunge Di Ascenzo.

In base ai dati raccolti dal Codacons, a fronte di 25 milioni di iscrizioni al Registro, il 66% dei cittadini iscritti continua a ricevere telefonate commerciali: nel 38% circa dei casi si tratta di proposte di contratti di forniture per luce e gas, mentre il 31% è legato al mondo della telefonia; cresce nell’ultimo periodo la quota delle telefonate che propongono investimenti e trading online, che raggiunge il 30% del totale.

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