Domenica, dozzine di manifestanti si sono riuniti a Cannes per opporsi all’aumento delle riforme portate in parlamento dal governo del presidente Emmanuel Macron.
Le autorità locali di Cannes hanno ordinato il divieto di manifestazioni in gran parte di Cannes per tenere le proteste nascoste, lontane dal festival, per cercare di tenerle lontane anche dai giornalisti presenti. Una mossa che è ormai usuale nell’Europa democratica e fa parte dei crescenti tentativi di vietare le manifestazioni in alcuni luoghi di alto profilo.
Un’eccezione è stata venerdì. I lavoratori dell’ospedale hanno eluso il divieto protestando su un terreno privato di fronte al Carlton Hotel, uno storico hotel di lusso dove soggiornano molte star durante il festival. I lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione hanno mostrato uno striscione con la scritta “No alla riforma delle pensioni”.
Il divieto, però, ha funzionato ed ha tenuto il famoso tappeto rosso di Cannes libero dalle manifestazioni e ha impedito a una delle questioni più controverse in Francia di disturbare il flusso altamente orchestrato del festival.
Nel frattempo anche gli sceneggiatori cinematografici e televisivi sono in agitazione: chiedono salari più alti, riforme per l’era dello streaming e tutele contro l’uso dell’intelligenza artificiale.
I sindacati francesi hanno chiesto una nuova mobilitazione a livello nazionale il 6 giugno.
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