Edizione 2023 Fiera di TEFAF (The European Fine Art Foundation) ritorna al MECC di Maastricht

Copyright on works of visual artists affiliated to a CISAC organization has been arranged with Pictoright in Amsterdam. © c/o Pictoright Amsterdam 2023.                                                                                    

ENDLICH ANTIQUAIRS, STAND 231

Dirck van Rijswijck, (1596 – 1680)

Targa con festone floreale sopra un tavolo 1665 circa

Ardesia, madreperla, osso, marmo

29,8 cm x 29,8 cm

Endlich Antiquairs presenta una targa di Dirck van Rijswijck finora mai resa pubblica, raro esempio delle sue doti artistiche. Un divo del suo tempo, Van Rijswijck era particolarmente famoso per lo straordinario naturalismo dei suoi intarsi in madreperla.

PHOTO: ENDLICH ANTIQUAIRS

MENTINK & ROEST, STAND 185

Automaton Renaissance türmchenuhr (orologio), 1585 circa

Ottone dorato, argento 40 cm x 20 cm x 20 cm

Questo orologio dotato di due automi e suoneria ai quarti è di grande rarità, infatti Mentink & Roest lo presenta come il solo türmchenuhr a oggi noto con un automa raf igurante l’Imperatore Carlo V e gli Elettori. Quando l’orologio batte i quarti, si aziona il gallo. Allo scoccare di ogni ora, il cerchio dei dignitari ruota af inché l’elettore successivo possa porgere i suoi omaggi all’imperatore.

PHOTO: MENTINK & ROEST

THE MAYOR GALLERY, STAND 431

Giorgio de Chirico (1888 – 1978)

Oreste e Pilade 1928

Gouache, carboncino, gesso nero e stucco su carta

84 cm x 61 cm

Oreste e Pilade è un chiaroscuro a carboncino splendidamente eseguito, dal tema classico dei due cugini vendicativi dell’Odissea omerica spesso rivisitato da de Chirico nel corso della sua carriera. Disegnata nel 1928 durante il periodo meta isico dell’artista, l’opera presenta due igure malinconiche e statuarie sedute insieme in contemplazione, e ha da poco fatto ritorno a The Mayor Gallery dopo essere stata prestata al Palais de Tokyo (Parigi) per la mostra di Julien Gaillard Humpty/Dumpty.

PHOTO: THE MAYOR GALLERY

GALLERIA CONTINUA, STAND 464

Ai Weiwei (1957)

Lampadario nero in vetro di Murano 2017-2021

Vetro di Murano nero

240 cm x 180 cm x 180 cm

Questo lampadario nero di Ai Weiwei è un assemblaggio in vetro di Murano di teschi umani, scheletri, ossa di animali, organi interni e granchi. Presentato da Galleria Continua, reimmagina il classico lampadario veneziano e ribalta la funziona e le connotazioni dell’oggetto, fungendo da brutale promemoria dei disastri causati dall’uomo e del modo in cui l’umanità ha impatto sul mondo naturale.

PHOTO: GALLERIA CONTINUA

PRESENTED BY JASKI GALLERY, BOOTH 444

Karel Appel (1921 – 2006)

Vragende Kinderen (Bambini che fanno domande) 1949

Gouache su carta su tavola

57 cm x 76 cm

Quest’opera su carta di Appel del 1949 è un esempio eccellente del lavoro del CoBrA, movimento di avanguardia emerso dopo la seconda guerra mondiale. Il soggetto dei bambini che pongono domande sulla guerra è tipico dei primi lavori di Appel all’interno del movimento. Si tratta inoltre di una delle più grandi opere su carta realizzate dall’artista nel 1949, prestata negli anni a vari musei e appartenente a una collezione privata per oltre un ventennio.

PHOTO: JASKI GALLERY

SIMON TEAKLE FINE JEWELRY & OBJECTS, STAND 146

Anello Trombino di Bulgari con smeraldo e diamanti

1960 circa

Smeraldo, diamanti, platino Smeraldo da 10.94 carati

Originariamente disegnato nel 1932 da Giorgio Bulgari come anello di idanzamento per la moglie, il Trombino è divenuto uno dei design più iconici di Bulgari grazie al suo smeraldo a taglio rettangolare all’interno di una montatura a pavè di platino con diamanti taglio baguette. L’anello è dotato di certi icazione degli American Gemological Laboratories che attesta che lo smeraldo di 10.94 carati è di origini colombiane con lievi abbellimenti a olio.

PHOTO: SIMON TEAKLE FINE JEWELRY & OBJECTS

WARTSKI, STAND 240

Jules-Jean-François Fossin (1808-1869)

Rara farfalla incastonata di gemme 1850 circa

Oro, diamanti, rubini, smeraldi e perla

7,8 cm x 9,5 cm

Fossin era un rinomato gioielliere capace di trasformare i soggetti del mondo naturale in pietre preziose colorate, senza sforzo, con grazia e intelligenza. Si formò al  ianco del padre Jean-Baptiste Fossin, capo del laboratorio di Jean-François Nitot, il cui padre era il gioielliere e orafo di Napoleone I. Vista la datazione del poinçon e la provenienza del gioiello, è probabile che fosse destinato

a Caroline Fraser, consorte del Principe Lucien Murat e nipote di Napoleone I.

PHOTO: WARTSKI, BOOTH 240

DAY AND FABER, STAND 611

Master Artemio (active in 1491)

Monaco curvo che solleva una colonna 1491

Penna e inchiostro marrone

165 cm x 160 cm

I disegni italiani del XV secolo sono piuttosto rari, e incontrarne uno dalla provenienza ininterrotta ino alla sua creazione è eccezionale. Quest’opera era parte di un album assemblato all’inizio del XVI secolo dal pittore veronese Antonio II Badile e disassemblato solo negli anni Sessanta, il che ne spiega le condizioni eccezionali.

PHOTO: DAY AND FABER

GALERIE DELALANDE, STAND 228

Portolano stampato e colorato su pelle di capra, realizzato ad Amsterdam

1660-1680 circa

Pelle di capra 87 cm x 70 cm

Firmato “Peter Goos/Johannes van Keulen”, questo portolano è uno dei due conosciuti dello stesso autore. Il secondo si trova al Museo Marittimo di Rotterdam. La parte di sinistra corrisponde all’Europa e al Mar Mediterraneo ino alla Turchia, mentre quella di destra mostra l’area boreale del mondo, dal Canada alla Novaya Zemlya, Russia.

PHOTO: GALERIE DELALANDE

ELFRIEDE LANGELOH, STAND 163

Vaso August Rex a calice dalla Sala della Torre del Castello di Dresda

1738

Porcellana a pasta dura, pittura smalto 24,4 cm x 16,5 cm

Proveniente dal Gabinetto delle porcellane reali della Sala della torre del Castello di Dresda, questo vaso a calice è decorato con il motivo ‘Vogelbaum’ (su modello di una famille verte cinese), molto popolare sulle stoviglie di Meissen, ma raro sui vasi. Il Re Augusto III commissionò alcuni vasi per ottenere “i migliori prodotti della manifattura di porcellana di Meissen”, e questo ne faceva parte.

Un altro esemplare è esposto al V&A Museum, Londra.

PHOTO: ELFRIEDE LANGELOH

DICKINSON, STAND 356

Sir Anthony van Dyck (1599 – 1641)

San Girolamo 1616-1617 circa Olio su tela

102,5 cm x 88,2 cm

Scoperto prima della sua attribuzione in una piccola asta in Francia, San Girolamo era rimasto trascurato in una collezione privata, coperto da strati di polvere. Il dipinto fu poi inviato a uno studio di conservazione e, dopo un accurato lavoro di restauro, gli strati pittorici originali furono magicamente riportati alla luce.

Questa grande scoperta è stata attribuita al primo periodo di attività di Sir Anthony van Dyck, eseguita quando il giovane artista lavorava ad Anversa a stretto contatto con Sir Peter Paul Rubens. Rappresenta probabilmente il primo trattamento del soggetto da parte di Van Dyck.

PHOTO:  DICKINSON

DANIEL KATZ GALLERY, STAND 102

Claude Michel, detto Clodion (1738-1814)

Leda e il cigno; Il bagno di Venere 1780-1782 circa

Rilievi preparatori in terracotta

33 x 98,4 x 5,7 cm, e 33,7 x 97,1 x 6,4 cm rispettivamente

Commissionati da uno dei più grandi esteti e collezionisti del suo tempo, il barone de Besenval (1721-1791), per uno dei maggiori progetti della Parigi del XVIII secolo af idato al suo architetto Brongniart, questi bozzetti preparatori di presentazione sono tra le più grandi opere prodotte da Clodion, maestro indiscusso della terracotta, per i due rilievi in pietra ora conservati al Louvre.

PHOTO: DANIEL KATZ GALLERY

NIES ORIENTAL ART, STAND 156

Manjusri

1300 circa

Lega di rame dorato, intarsiato con pietre dure 30 cm x 12,5 cm x 6 cm

Il primo regno Malla in Nepal produsse alcuni dei migliori bronzi dell’Asia, tra cui questa straordinaria igura di Manjusri. La

so isticatezza tecnica della statua e la sua espressione animata testimoniano la qualità dei rinomati laboratori di fusione Newari nella valle di Katmandu. Le sontuose decorazioni, le abbondanti dorature e le tracce di pigmento blu indicano che la scultura era stata commissionata da un ricco donatore tibetano. Il movimento aggraziato e il volume esuberante, entrambi degni di nota, aggiungono rarità all’opera.

PHOTO: NIES ORIENTAL ART

HELGA MATZKE, STAND 188

Ignaz Joseph Würth

Ciotola da portata in argento con cloche riscaldante dal secondo servizio cerimoniale delDuca Alberto di Sassonia-Teschen

Circa 1779-1782

Argento

Un oggetto di tale classe si trova raramente sul mercato dell’arte. L’insieme è composto da due parti e consiste in una ciotola rettangolare e piatta con una cloche abbinata.

La cloche riscaldante, a forma di cupola, presenta tratti caratteristici del classicismo aulico. L’estremità inferiore della cloche è circondata da un motivo a meandro ondulato, indicato in letteratura come “cane che corre”. L’area centrale incassata della cloche è strutturata da una scanalatura, sopra la quale si trova uno stretto fregio a foglie stilizzate. La cupola, che si assottiglia verso l’alto, è decorata con sottili canestrini. Una composizione di natura morta dall’aspetto naturalistico funge da pomello.

PHOTO: HELGA MATZKE

PRESENTED BY ADRIAN ALAN, BOOTH 194

François Linke (1855 – 1946)

La Grande Biblioteca 1900 circa

Bronzo dorato, rovere, mogano, bois de violette, bois de satiné

377 cm x 325 cm x 84 cm

Importantissima vetrinetta scultorea realizzata per l’Esposizione Universale di Parigi del 1900, progettata ed eseguita daFrançois Linke e Léon Messagé. Studiando i documenti lasciati da François Linke, Christopher Payne ha rilevato che furono creati solo tre esempi de La Grande Biblioteca. Questo è uno dei due a essere sopravvissuti (l’altro appartiene a una collezione privata), mentre il terzo andò tragicamente in pezzi e solo alcune sue parti sono ancora integre.

PHOTO: ADRIAN ALAN

SÃO ROQUE, STAND 179

Gabinetto indo-portoghese a “cappella” con sadeli e avorio

1580-1620 circa

Teak, ebano, avorio, sadeli, ferro, con finiture in rame dorato 52,5 cm x 39 cm x 31 cm

Nonostante l’insolita sommità a capanna detta “cappella”, di probabile derivazione locale, questo gabinetto segue il prototipo europeo per la conservazione di oggetti preziosi e documenti.

Benché l’intarsio sadeli sia più comune nel Sindh, i motivi

igurativi di quest’opera sono caratteristici della produzione Gujarati commissionata dai portoghesi nel XVI e primo XVII secolo. Un simile gabinetto è presente al V&A Museum, Londra.

PHOTO: SÃO ROQUE

ARTUR RAMON ART, STAND 251

Joaquín Sorolla (1863 – 1923)

Bambine sulla spiaggia 1906

Olio su tela

209,5 cm x 91,5 cm

Bambine sulla spiaggia è un capolavoro emblematico del grande maestro spagnolo Sorolla. Questa composizione ricorre in diverse opere dell’artista, una scena probabilmente da lui vista spesso nella sua città natale, Valencia, dove si ristabilì proprio nell’anno di creazione del dipinto. Il magistrale uso del colore di Sorolla emerge sia negli abiti delle igure che nella luce del sole di tardo pomeriggio. Il dipinto è stato esposto al Museo Sorolla

di Madrid ino a febbraio 2023.

PHOTO: ARTUR RAMON ART

ML FINE ART, STAND 446

Alberto Burri (1915 – 1995)

Cretto 1973

Cellotex

51 cm x 36 cm

ML Fine Art presenta Cretto, opera di acrovinilico su cellotex esposta a Palazzo Clemente, Castelbasso, nell’agosto del 2009. Nato nel 1915, Alberto Burri lavorò come medico prima della guerra, uf iciale medico in Libia durante la guerra, e poi prigioniero in Texas, dove cominciò a dipingere. Le sue composizioni sfregiate e bruciate richiamano l’Italia devastata dalla guerra in cui tornò nel 1946, luogo di collasso economico e psicologico.

PHOTO: ML FINE ART

ROSSI & ROSSI, STAND 130

Bodhisattva o Dio Sole Surya

1000 circa

Lega di rame, tracce di doratura, intarsio di pietre dure

Altezza: 123cm

Questa igura maschile elegante e slanciata è chiaramente opera di artigiani Newar originari della valle di Katmandu. Gli artigiani Newar erano abili nel fondere e modellare, come dimostrano la dolce espressione del viso di questa scultura e il pro ilo del suo corpo. Immagini di divinità in metallo di tali dimensioni sono rare, e questa in particolare potrebbe essere la più grande mai rinvenuta ino a oggi, paragonabile alle due immagini di Bodhisattva provenienti dal Tibet, probabilmente realizzate in un laboratorio di Newar.

PHOTO: ROSSI & ROSSI

SALOMON LILIAN, STAND 308

Paul de Vos (c.1592 – 1678)

Il trionfo di Nettuno con i frutti del mare 1635 circa

Olio su pannello

204 cm x 343 cm

Sbalorditivo già solo per la sua dimensione, questo dipinto offre uno spettacolo di pesci a grandezza naturale colorati, palpabili, e resi con tale precisione da travolgere l’osservatore. Dietro a tale realismo risiede una composizione attentamente costruita e una magistrale organizzazione di volumi disposti con un grande senso della forma e dello spazio, un capolavoro barocco.

PHOTO: SALOMON LILIAN

LES ENLUMINURES, STAND 243

The Master of Guillaume Lambert (attivo nel1475-1485 circa)

Libro delle ore “Le Saunier” 1490-1500 circa

Manoscritto miniato su pergamena, in latino e francese

15,2 cm x 8,9 cm

I libri delle ore sono dei classici medievali appartenuti a sempre più membri della società, tra cui donne delle iorenti classi alte e medie. Questo manoscritto fu realizzato a Lione all’alba del Rinascimento e presenta un notevole ritratto della mecenate inginocchiata a pregare davanti al suo Libro delle ore. È nota per chiamarsi Le Saunier di cognome grazie allo scudo araldico a bordo pagina, mentre il suo nome era probabilmente Caterina, vista la santa alle sue spalle famosa per la sua saggezza.

PHOTO: LES ENLUMINURES

GALERIE KARSTEN GREVE, STAND 410

Louise Bourgeois (1911 – 2010)

Baroque 1970

Marmo

96,6 cm x 64,1 cm x 65,7 cm

All’inizio degli anni Sessanta, Bourgeois iniziò a lavorare il marmo e a creare un insieme di opere antropomorfe in pietra da lei scolpita a mano. La super icie del marmo permetteva inoltre all’artista di giocare con luci e ombre, proprio come in quest’opera dove la super icie è stata graf iata per accentuare le

ombre. Baroque è un omaggio al maestro della scultura barocca del XVII secolo Gian Lorenzo Bernini, e fu esposta al MoMA nel 1982.

PHOTO: GALERIE KARSTEN GREVE

LOWELL LIBSON & JONNY YARKER, STAND 306

Anne Seymour Damer (1748 – 1828)

Caroline Campbell, Lady Ailesbury 1798

Marmo

53.3 cm x 27.9 cm

Raf igurante la madre dell’artista, Lady Caroline Campbell (in seguito contessa di Ailesbury), questa scultura straordinariamente audace dimostra le potenti doti sia neoclassiche che tecniche di Damer. Il busto è una delle sole dodici opere in marmo documentate di Damer: fu elencato per la prima volta da Horace Walpole nel suo Libro dei visitatori del 1789, inciso lo stesso anno da John Jones, e successivamente replicato dall’artista per la tomba di sua madre.

PHOTO: LOWELL LIBSON & JONNY YARKER

LISSON GALLERY, STAND 421

Anish Kapoor (1954)

Senza titolo 2020

Onice rosa afgano

162 cm x 132 cm x 56 cm

Lisson Gallery presenta questa scultura in onice rosa afgano, Senza titolo, un pezzo notevole della produzione scultorea di Kapoor degli ultimi 30 anni. Le sue sculture in pietra, modellate anche in marmo, alabastro e arenaria, invitano lo spettatore a riflettere sui misteri del tempo sepolti nella loro stessa forma e sostanza.

PHOTO: LISSON GALLERY

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TEFAF

TEFAF è una fondazione no profit che sostiene l’esperienza e la varietà della comunità globale dell’arte, come dimostrano gli espositori selezionati per le sue due Fiere annuali di Maastricht e New York. TEFAF si pone come guida esperta per collezionisti privati e istituzionali del mercato globale dell’arte, ispirando appassionati e compratori d’arte di tutto il mondo.

AXA XL

TEFAF e AXA XL, suo Partner Principale, condividono la stessa filosofia: nell’arte, c’è molto più di ciò che si vede. Maiori informazioni su AXA XL disponibili qui.

TEFAF Maastricht

TEFAF Maastricht è ampiamente riconosciuta come la fiera d’arte, antiquariato e design più importante del mondo. Con oltre 270 espositori di spicco provenienti da più di 20 nazioni, TEFAF Maastricht è la vetrina delle opere d’arte più prestigiose disponibili ogni anno sul mercato. Oltre alle sezioni tradizionali come dipinti degli Antichi Maestri, antichità e opere classiche, che interessano circa metà della Fiera, propone ai visitatori anche arte moderna e contemporanea, fotografia, gioielleria, design del XX secolo e opere su carta.