Nuovi quesiti all’inchiesta di Bergamo sui nonni morti nelle Rsa “suggeriti” dall’avv. Pier Luigi Fettolini

“Giacché il Gip di Bergamo intenderebbe ampliare i quesiti al perito, mi permetto, umilmente (ma non troppo, non è una virtù predominante della mia personalità, ahimé!), di suggerire i quesiti che seguono”, scrive l’avv. Pier Luigi Fettolini .

“A titolo esemplificativo:

1. Per quante ore sono stati esposti ai tg, e in generale si vari programmi televisivi, gli anziani nelle RSA, dall’inizio della narrazione pandemica, e quanti di loro non avevano possibilità alcuna di sottrarvisi?

2. Quanto può influire un’informazione costante e sistematica di terrore in un anziano?

3. Quali organi sono più “ricettivi”  quando si è esposti alla paura? I polmoni sono uno di essi?

4. La difficoltà a respirare è compatibile con un’intensa paura che si sta provando?

5. Rispondeva ad una regola di buon senso, oltre ad essere terapeuticamente dovuto, limitare l’esposizione dell’anziano a “fonti allarmistiche”?

6. Quanti soggetti sono stati intubati, e quali sono i rischi più comuni di una tale procedura, se non correttamente eseguita?

7. Quali sono stati i farmaci somministrati durante la degenza, e in quali quantità?

8. Perché non furono “raccomandate” le autopsie? Avrebbero potuto individuare le ragioni del decesso? È prassi che esse non vengano disposte?

9. Quanto incide la cremazione dei corpi, disposta senza autorizzazione dei familiari, sulla possibilità di individuare le cause effettive del decesso (domanda retorica)?

10. Di quante patologie soffrivano, in media, i soggetti deceduti?

11. Quante bare erano presenti in ognuno dei mezzi sfilati a Bergamo?

12. Chi informò le televisioni della “sfilata” dei carri a Bergamo?

13. Ammesso e non concesso che vi fosse un virus, e che questo fosse la causa di morte, quali cautele era possibile mettere in atto affinché i familiari potessero vedere i propri cari e dare loro l’estremo saluto?

14. I familiari avrebbero potuto testimoniare in merito a ciò che veniva effettuato nelle RSA? (Obiezione, la domanda è evidentemente suggestiva e pacifica!)

15. In quale testo di medicina, generico o specialistico, viene consigliata la “vigile attesa” come terapia di cura per chi contrae una malattia di qualsiasi genere (anche laddove non vi sia una terapia conosciuta ed efficiace)?

16. Perché le terapie dimostratesi efficaci (monoclonale di De Donno, antinfiammatori) sono state impedite? Perché l’ivermectina distribuita con vit C e D in profilassi in Argentina, Cile, Perù a tutta la popolazione (sono ancora tutti vivi), qui è stata impedita e addirittura messa al bando?”

avv. Pier Luigi Fettolini

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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