Dopo la diffida legale Facebook revoca le restrizioni a Terapia domiciliare Covid

Con le battaglie legali si vince, anche contro i fact-checker di Facebook/Meta. Terapia domiciliare C-19 ha vinto la sua battaglia e la sua pagina è di nuovo accessibile a tutti, non solo ai suoi precinti follower.

“Facebook ha indagato sulle segnalazioni dei fact-checker riguardanti le pagine Facebook “Terapia domiciliare C-19: (facebook.com/terapiadomiciliarecovid19) ed “UCDL – Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà” (facebook.com/unionecdl) e ha deciso di revocare tutte le penalità e restrizioni.

Ciò significa che i contenuti precedentemente limitati sono ora accessibili a tutti i nostri follower. Continueremo, dunque, a fornire contenuti informativi e di qualità sulla nostre pagine sopra citate e su “, spiega l’Avvocato Erich Grimaldi.

Cosa è successo. La ricostruzione dell’avvocato Grimaldi

🔷L’atto di diffida e contestuale costituzione in mora veniva indirizzato a Facebook Italy S.R.L., Meta Platforms Inc., Meta Platforms Ireland Limited, OPEN di G.O.L. Impresa sociale S.r.l. fondato da Enrico Mentana, FACTA di THE FACT CHECKING FACTORY S.r.l. e alla Camera dei Deputati.

🔷 L’oggetto della diffida riguardava la richiesta di rivalutazione dei diversi post segnalati come “falsi” e alla conseguente revoca di tutte le restrizioni e limitazioni illegittimamente applicate alle pagine Facebook denominate “Terapia domiciliare C-19” e “UCDL – Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà”, nonché all’adozione di provvedimenti nei confronti dei Fact-checker incaricati in Italia.

🔷Nell’atto di diffida si ribadiva che i post pubblicati sulle pagine “Terapia domiciliare C-19” e “UCDL – Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà” erano stati segnalati illegittimamente come falsi e che tali segnalazioni avevano portato a severe limitazioni della visibilità delle pagine stesse.

🔷 La diffida sosteneva che queste limitazioni fossero il risultato di condotte abusive da parte dei fact-checker incaricati in Italia da Facebook, i quali avevano applicato limitazioni di visibilità alle suddette pagine senza una valida giustificazione.

🔷Nell’atto di diffida, altresì, si denunciava che tali limitazioni rappresentavano una grave limitazione della libertà di pensiero e di espressione, nonché dei follower delle pagine.

🔷Nella diffida sostenevo, a ragion veduta, che i fact-checker incaricati in Italia hanno intrapreso un’opera di interferenza ed ostruzionismo nei confronti delle pagine in oggetto, prendendo di mira innumerevoli post, segnalati arbitrariamente come “falsi”, pur non potendosi assolutamente definire tali.

🔷 In particolare, nell’atto di diffida si eccepiva che i post pubblicati non potevano essere sottoposti a valutazione, in quanto rientranti in una deroga stabilita dal regolamento pubblicato da Meta.
Tale deroga stabilisce che sono esclusi dalla valutazione i post e le inserzioni di personaggi politici. Nell’atto affermavo, inoltre, che i post pubblicati rientravano pienamente in questa deroga, essendo Presidente del movimento politico UCDL, candidato alle elezioni politiche italiane del 2022.

🔷Nell’atto di diffida, infine, invitavo Facebook ad adottare misure più rigorose e trasparenti per la valutazione dei contenuti e la moderazione delle pagine, al fine di evitare che situazioni simili si verificassero in futuro.

Invitavo, peraltro, Facebook a rivalutare l’operato dei Fact-checker incaricati in Italia (OPEN e FACTA) alla luce delle condotte abusive, illegittime ed arbitrarie da essi perpetrate, assumendo gli opportuni provvedimenti nei loro confronti, RIMUOVENDOLI dall’incarico conferito o comunque, in subordine, VIGILANDO attentamente sul loro operato, garantendo il rispetto dei regolamenti stabiliti da Meta e, soprattutto, il rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti.

🛑 Nella diffida, infine, mi riservavo il diritto di agire per ottenere il risarcimento dei danni subiti nei confronti dei responsabili di tali illegittime restrizioni, nonché di segnalare quanto occorso alla competente Procura della Repubblica.

💎 “Grazie a tutti per il Vostro supporto e per averci seguito in quest’ulteriore vicenda, in cui abbiamo tutelato la libertà di pensiero ed espressione”, avvocato Erich Grimaldi.

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