“Solidarietà per i tre ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità smentiti dallo stesso ISS”, CMSi

La libertà e l’autonomia dei ricercatori non devono essere sacrificati al principio di obbedienza”.

Lo scorso 7 febbraio 2023 l’Istituto Superiore di Sanità ha emanato un comunicato stampa in cui ha preso le distanze da una pubblicazione scientifica firmata da tre suoi ricercatori. La pubblicazione invitava a riconsiderare il rapporto rischio/beneficio dei vaccini contro COVID-19 alla luce delle nuove segnalazioni di reazioni avverse, della disponibilità di terapie efficaci, della minore letalità della variante omicron.

In merito, ecco la posizione della CMSi- Commissione medico scientifica indipendente composta da: Dott. Alberto Donzelli, Prof. Marco Cosentino, Prof. Giovanni Frajese, Dott.ssa Patrizia Gentilini, Prof. Eduardo Missoni, Dott. Panagis Polykretis, Dott. Sandro Sanvenero, Dott. Eugenio Serravalle.

Tale posizione assunta dall ISS- dichiarano i membri della CMSi- rappresenta un esempio eclatante e pericoloso della degenerazione del concetto di scienza e del metodo scientifico.

Non entriamo qui nel merito dei contenuti dell’articolo dei tre ricercatori, apparso su prestigiosa rivista e corredato da una così vasta bibliografia da smentire il giudizio per cui i risultati finali rappresentino una visione “unilaterale”; ringraziamo tuttavia gli Autori per il loro lavoro e ci limitiamo ad alcune considerazioni, dopo aver osservato che la pubblicazione “incriminata” ha seguito in maniera trasparente e verificabile tutti gli standard di qualsiasi pubblicazione scientifica, con un processo di revisione facilmente riscontrabile.

Il comunicato di condanna stilato dall’ISS afferma che “l’articolo riporta esclusivamente l’opinione personale degli autori e non rappresenta in nessun modo la posizione dell’Istituto”. Vorremmo allora conoscere quale sia questa posizione ufficiale, attraverso quali processi interni all’ISS sia stata elaborata, e dunque chi e cosa rappresenti. E se essa possa essere valutata in base alle prove scientifiche. Vorremmo essere rassicurati sul fatto che l’ISS non ritenga che la scienza sia un dogma, che il metodo scientifico consti esclusivamente nella ripetizione di una “verità ufficiale”, che la libertà e l’autonomia dei ricercatori debbano essere sacrificati al principio di obbedienza.

I ricercatori non hanno fatto altro che rispettare il metodo ipotetico-sperimentale definito già da Galileo nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: bisogna guardare nel cannocchiale per vedere oltre e correggere gli antichi errori. I ricercatori hanno condotto un’accurata revisione della letteratura ed esposto i risultati di questa ricerca, arrivando a conclusioni diverse da quanto prima ritenuto, e giudicate per questo scomode e personali. Hanno, come Galileo, usato il cannocchiale, evidenziato prove diverse, e per questo andrebbero messi all’indice, secondo la direzione dell’Iss.

La vicenda dimostra ancora una volta che le conoscenze generate dalla scienza hanno un grado variabile di certezza, ma non possono rappresentare la verità completa e assoluta. Il filosofo Karl Popper ha evidenziato il limite del verificazionismo e ha sostenuto, tra l’altro, come la scienza si distingue dal resto delle conoscenze per la sua falsificabilità: una teoria non è adottata all’infinito, ma fino a quando non vi siano prove che la falsificano.

E’ per queste ragioni che la pubblicazione ha suscitato la reazione dell’Iss?

Il consenso scientifico deve essere fondato sulle prove, sul rispetto del metodo scientifico che conferisce quell’autorità che trascende da posizioni preconcette e apodittiche. La libertà di pensiero, di parola, di dibattito, di dissenso sono connaturate alla scienza. Il comunicato dell’ISS, così scomposto e violento nel metodo e nel contenuto (per altro privo di contenuti scientifici nel merito), parrebbe voler impedire la libertà della ricerca, ingabbiando la libertà degli operatori entro i vincoli di una scelta predefinita, minando l’indipendenza delle conoscenze e sovvertendo le norme etiche ed epistemologiche.

La scienza è (o dovrebbe essere) il luogo dell’incertezza, del dubbio, della curiosità e della ricerca, e soprattutto della discussione, leale e reciprocamente rispettosa.

Anche per questo, invitiamo i dirigenti dell’ISS ad un pubblico confronto su COVID-19, sui vaccini per il COVID-19 e in generale sugli spazi residui per una ricerca scientifica su questi temi che sia realmente libera da condizionamenti e conflitti di interesse”.

www.cmsindipendente.it

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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