Juventus e caso plusvalenze, i tifosi vanno risarciti. Tradita la fiducia nella squadra

Risarcimento danni. È la richiesta che l’associazione Codici avanza tramite l’azione di classe promossa nell’ambito del caso plusvalenze che vede coinvolta la Juventus.

Le motivazioni della Corte di Appello federale sul caso plusvalenze

“La Juve ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione”

La richiesta di risarcimento

“La vicenda è nota a tutti – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ma a nostro avviso finora si è parlato poco delle conseguenze per i consumatori. Il danno causato dalla ormai ex dirigenza bianconera, infatti, non riguarda solo il campionato di Serie A, ma anche i tifosi che hanno sottoscritto un abbonamento o hanno acquistato biglietti per vedere singole partite. Sono stati danneggiati. Per questo devono essere risarciti, come chiediamo con l’azione che abbiamo deciso di avviare”.

“Chi si abbona, chi va allo stadio – sottolinea Carmine Laurenzano, avvocato di Codici – lo fa anche perché crede nella prospettazione della forza della squadra che tifa. Oggi, invece, emerge che i bilanci sono falsati. I 15 punti di penalizzazione inflitti alla Juventus per la Serie A, a cui potrebbe fare seguito una sanzione in campo europeo, derivano dal fatto che la dirigenza ha falsato la prospettazione del club. Una condotta talmente grave da pregiudicare gli esiti del campionato. Di fronte alla falsa prospettazione della realtà, riteniamo che i consumatori, in questo caso i tifosi della Juventus, debbano ottenere una riduzione del prezzo dell’abbonamento o del biglietto acquistato, se non addirittura la risoluzione del contratto ed il rimborso integrale. Crediamo che questa sia la strada da seguire nel caso plusvalenze e come associazione siamo pronti a percorrerla per tutelare i consumatori, coinvolti e danneggiati dal comportamento scorretto della dirigenza della loro squadra del cuore”.

Per informazioni sull’azione di classe avviata dall’associazione Codici per il caso plusvalenze della Juventus o per aderire all’iniziativa è possibile scrivere all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org oppure telefonare al numero 065571996.

La risposta della squadra

L’impianto della sentenza è molto solido e non mi stupisce, considerando l’autorevolezza dei componenti della Corte federale d’appello, che peraltro si è espressa a sezioni unite. Tuttavia, hanno applicato oltre all’articolo specifico in caso di plusvalenze, cioè l’art. 31 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva FIGC (che prevede solo ammende, cioè multe), anche l’art. 4, comma 1, cioè la violazione dei principi generali di lealtà, probità e correttezza (che prevede, invece, anche punti di penalizzazione). Questa scelta non è così pacifica.

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