Avvocati chiedono il ritiro di uno studio sui i malati di cancro non vaccinati, che avrebbero doppio rischio di morte

Un gruppo di avvocati si è unito e ha deciso di mandare un messaggio preciso. Hanno chiesto il ritiro di uno studio che di fatto sostiene che i malati oncologici nono vaccinati avrebbero un rischio doppio o triplo di morte rispetto ai vaccinati. Dalle pagine da 34 a 42, si sostiene che i malati di tumore non vaccinati subirebbero il rischio di morire con percentuale doppia o tripla rispetto ai non vaccinati. E’una dichiarazione di gravità inaudita per gli effetti ad ampio spettro che è suscettibile di determinare.

Ecco cosa scrivono:

Oggetto: richiesta di ritiro di studio statistico-scientifico

Formuliamo la presente per conto di nostri migliaia di assistiti appartenenti al personale militare, sanitario, scolastico, che tuteliamo in centinaia di cause pendenti avanti a numerosissimi Tribunali, tutti non vaccinati.

Nel contesto della pubblicazione dello studio, “I numeri del cancro in Italia 2022” è comparso un lavoro da Voi firmato, sotto l’egida degli enti a cui è indirizzata la presente comunicazione, titolato: “Infezione da sars cov 2, vaccinazione e rischio di morte in persone con malattia oncologica nel Nord Est Italia” nel quale, nel cap. 2.4 pagg. da 34 a 42, è stato sostenuto che “il rischio di morte tra le persone con storia di cancro e di positività all’infezione da SARS-CoV-2 residenti in Friuli Venezia Giulia e nella provincia di Reggio Emilia è risultato di 2-3 volte superiore tra quelle non vaccinate rispetto alle vaccinate” .

Il detto lavoro ha avuto una larghissima diffusione essendo stato ripreso, con grande enfasi, dalle più importanti testate giornalistiche, radiofoniche e televisive.

Lo studio in oggetto ha determinato a carico dei nostri assistiti danni psicologici di non irrilevante entità, essendo essi espressamente individuati come soggetti che, qualora si ammalassero di tumore, rischierebbero di morire con probabilità esponenzialmente superiori rispetto a quelle di non vaccinati.

Esso ha determinato, altresì, un grande turbamento nell’opinione pubblica.

Il suo contenuto, stante anche la presentazione a cura dell’attuale Ministro della Salute, è suscettibile di determinare le scelte del legislatore nella direzione di imporre, nuovamente, l’obbligo del trattamento sanitario invasivo e, comunque, pericoloso, rappresentato dalla vaccinazione.

Lo studio rappresenta, altresì, un fortissimo incentivo a sottoporsi ad un vaccino prodotto da industrie farmaceutiche private e, quindi, rappresenta una canalizzazione a favore di un incremento di “utili” verso le medesime.

Come è certamente a Voi noto i vaccini hanno provocato decine di vittime nel nostro Paese, secondo AIFA almeno 27, e centinaia di migliaia di ulteriori eventi avversi anche invalidanti. È in corso di accertamento l’eventuale correlazione con l’aumento delle miocarditi rilevato nel nostro Paese.

Al di là delle svariate criticità tecnico- statistico-scientifiche che inficiano la sostenibilità dell’elaborato, che formeranno oggetto di altro autonomo intervento, si evidenzia che si affermi a pag. 35 che le categorie dei vaccinati e non vaccinati sarebbero state definite come segue: “I soggetti in studio sono stati categorizzati come vaccinati se avevano ricevuto almeno una dose di vaccino tra quelli disponibili, o non vaccinati. “

L’Istituto Superiore di Sanità, le autorità sanitarie internazionali, ritengono che si possano definire “vaccinati” solo coloro che portino a termine il ciclo completo di inoculazioni previsto vale a dire che si somministrino almeno 3 dosi. Addirittura i guariti dalla malattia, anche se precedentemente “positivi” al virus sars cov 2, per essere considerati vaccinati, devono sottoporsi all’inoculazione di due dosi. La totalità delle case produttrici dei vaccini dichiarano, altresì, che la vaccinazione, possa essere ritenuta tale, qualora la somministrazione di almeno due dosi. (ad eccezione, ovviamente, del farmaco genico Johnson and Johnson, l’unico monodose). Affermare che un soggetto possa ritenersi ascrivibile alla categoria dei vaccinati, qualora si sia sottoposto all’inoculazione di una sola dose, rappresenta un falso scientifico abnorme perché i vaccinati con una dose devono essere categorizzati come non vaccinati.

Il raffronto tra vaccinati e non vaccinati, come prospettato nello studio è, pertanto, del tutto privo di fondamento venendo meno la precisione del presupposto del medesimo. Non è evidenziata la differenziazione numerica tra vaccinati con una-due-tre dosi, per cui la distinzione veritiera tra vaccinati e non vaccinati non è ricostruibile nemmeno indirettamente.

In questo contesto intimiamo l’immediato ritiro del Vs studio e la comunicazione a tutti i media, dell’erroneità del raffronto stante l’imprecisione della categorizzazione di vaccinati e non vaccinati. In assenza di tale adempimento, e della divulgazione del medesimo con la stessa rilevanza riservata alla 3 pubblicazione, entro e non oltre 10 gg dal ricevimento della presente, agiremo nelle opportune sedi giudiziarie per la tutela degli interessi dei nostri assistiti.

Distinti saluti Milano 22/12/2022 avv. Mauro Sandri avv. Olav Gianmaria Taraldsen

La pec è indirizzata a Spett.le dott.ssa Martina Taborelli Spett.le dott. Luigino Dal Maso, Spett.le dott. Diego Serraino c/o S.O.C. Epidemiologia Oncologica Centro di Riferimento Oncologico, IRCCS, Aviano Unità di Epidemiologia PEC: protocollo@pec.cro.it Spett.le dott.ssa Pamela Mancuso Spett.le dott.ssa Lucia Mangione c/o Azienda USL-IRCCS Reggio Emilia PEC: info@pec.ausl.re.it Spett.le dott.ssa Elena Clagnan Spett.le dott.ssa Stefania Del Zotto Spett.le dr. Michele Gobbato c/o Agenzia Regionale di Coordinamento per la Salute Udine PEC: arcs@certsanità.fvg.it

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