Decrescita = povertà. Ora non si può più negare

Decrescita significa povertà, in nome dell’ambiente, della riduzione di anidride carbonica nell’atmosfera, ma non dell’uomo. E i governi stanno a guardare, non solo l’Europa continua con la sua politica di emissioni zero, sta mettendo nuove tasse sull’inquinamento e scarica gli oneri della transizione ecologica su cittadini e imprese.

Risultato: le persone sono sempre più povere. Fanno meno inquinamento perché consumano meno, in quanto non hanno soldi. Il problema è sui ceti medio bassi. Se non ho i soldi per pagare la bolletta della luce starò di più al buio, allo stesso medo consumerò meno per il riscaldamento, restando un po’ di più al freddo. I consumi si riducono, ma con essi, è innegabile, anche il benessere delle persone.

“I sussidi aiutano nel breve termine ma non risolvono la situazione economica delle famiglie sul lungo periodo. Pesa inoltre l’incognita degli effetti dell’inflazione sul livello di povertà delle famiglie: l’aggravarsi dei rincari dei prezzi in tutti i settori e il perdurare della crisi energetica rischiano di avere effetti pesanti sui redditi e sul benessere economico dei cittadini, e rendono indispensabili misure in grado di garantire il potere d’acquisto e calmierare i listini sul lungo periodo” – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzo.

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