Muore per polmonite bilaterale il bimbo sponsor dei vaccini quadrivalenti in Argentina

L’Argentina è sconvolta dalla morte del piccolo Santino Godoy Blanco, affetto da polmonite bilaterale. Pare sia morto per negligenza medica, la polmonite bilaterale da cui era affetto non è stata rilevata in ospedale.

Aveva otto anni. E’ morto il 3 novembre, all’ospedale Larcade di San Miguel, in provincia di Buenos Aires, dopo essere stato mandato a casa per ben tre volte dal pronto soccorso.

Oltre ad essere tragica, la morte del bambino è crudelmente paradossale poiché era stata l’immagine di una campagna di vaccinazione del Ministero della Salute nazionale contro morbillo, rosolia, parotite e poliomielite.

Dalla Presidenza è stato riferito che, appresa la notizia della triste morte del bambino, hanno deciso di ritirare la campagna pubblicitaria da tutte le piattaforme.

“Il ragazzo era febbricitante e malato da una settimana, ma l’ospedale lo ha rimandato a casa le tre volte che lo ha portato sua madre, che accusa il centro di negligenza dopo che gli è stata diagnosticata una gastroenterocolite e laringite”, spiega l’Information.

Ecco cosa è successo.

“L’ho portato al Pronto Soccorso il 2 novembre all’alba perché aveva la febbre. Gli ho dato ibuprofene e non è scesa. L’ha assistito un’infermiera, ma volevo lo vedesse un pediatra”, ha spiegato Agustina Blanco, la madre del bambino, in un’intervista a Eduardo Feinmann nel programma di Radio Mitre “Qualcuno deve dirlo”.

“Ci sono volute due ore perché la febbre scendesse” e in quel momento “un medico ha detto che era un quadro virale di laringite” e che doveva somministrargli “corticosteroidi e nebulizzazioni”.

Tornati a casa, ma il ragazzo iniziato a vomitare. “Non ho fatto pipì e lo sapevano tutti. Ho avuto un’infezione alle vie urinarie. Ho chiesto un esame del sangue e mi hanno detto di no, che era una condizione virale. Santi è stato ancora malato tutto il giovedì. Continuava a vomitare, era debole, non mangiava”.

Dato questo scenario, sono tornati in ospedale per la terza e ultima volta. Fu allora che il pediatra che lo assisteva lo ascoltò: «Lei lo ascolta e mi dice che aveva il broncospasmo, che sentiva rumori dappertutto», racconta la madre, che prosegue con il suo racconto straziante: «Il dottore chiama l’infermeria e gli dice che vengono a dargli l’ossigeno e una serie di boccate. Mi siedo con Santino, passano 10 minuti e non viene nessuno. Vado a cercare l’infermiera che era seduta con il giornale che diceva che Santino aveva bisogno ossigeno. Viene camminando con calma. Lo prende a pugni, lo mette su ossigeno. Il dottore doveva venire all’ora e il dottore veniva alle venti e venti. Mi dice che si scusa, che si era addormentata. Viene e le dico che era già peggio, era già più sbiadito. L’unica cosa che ha fatto è stata togliersi la maschera per l’ossigeno e darmi dei baci, ma non ha detto quasi nulla”.

“Ho cominciato a vedere che i suoi occhi stavano tornando indietro”

Il finale è stato il peggiore possibile dopo quell’accumulo di sciocchezze: “Il dottore mi ha detto che lo sentiva peggio e che avrebbe ripetuto urgentemente la serie di ossigeno e puf. È allora che l’infermiera arriva con tre misuratori di saturazione, nessuno dei quali ha funzionato. E Santi era già più freddo. Gli ho toccato le mani. Comincio a vedere che i suoi occhi iniziano a tornare indietro e dico al dottore di fare qualcosa per favore. E poi cominciarono ad arrivare i dottori. Hanno provato a rianimarlo per un’ora e mezza e non potevano o non volevano fare nulla perché non lo portavano in terapia, che all’epoca era vuota”.Il ragazzino è morto e sua madre ha ora avviato una crociata legale presentando una denuncia penale contro i medici che lo hanno curato. “Non mi fermerò finché i medici che hanno curato mio figlio non saranno licenziati”, ha detto la donna tra le lacrime.

Il racconto della madre su Radio Mitre1515

 

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