Il mobbing ai sanitari non vaccinati danneggia i pazienti, fa del male a noi, ai nostri cari

Sono molte le denunce alla stampa di sanitari non vaccinati reintegrati, che vengono lasciati in un angolo, non gli è permesso di lavorare, o vengono corretti ad indossate camici certi lunghi fino ai piedi oltre a mascherina e in alcuni casi visiera. Insomma li paghiamo, ma non sono in condizioni di lavorare in troppi, troppi, casi, in altri sono marchiati da quelle che vengono definite misure di sicurezza e che servono, probabilmente, nei fatti per distinguerli da chi si è sottoposto alla vaccinazione anti-Covid per tre volte. Sono vestiti diversamente da tutti gli altri. Vogliamo ricordare che chi ha fatte solo due di dosi …e poi ha preso pure il Covid, è equiparato a chi non ha fatto nessuna dose.

Per sanitari per legge l’immunità da malattia vale tre mesi. Chi l’ha deciso contro ogni evidenza scientifica? I politici e da questo girone infermale non se ne esce ancora.

Medici, infermieri, Oss, preparati lasciati in un angolo. E pazienti? Cioè noi, i nostri cari, la nonna che è caduta, la mamma che si è sentita male, un amico ricoverato per un intervento, il papà con un dolore al petto …in troppi casi aspettano. Ed è una attesa che può fare molto male. Tutti sappiamo che i soccorsi devono essere tempestivi. Inoltre chi non ha parenti con il green pass rafforzato( terza dose) viene lasciato solo ad aspettare al pronto soccorso, dove senza super green pass per accompagnare una persona non si entra. Malato, in difficoltà e solo.

Con la pandemia hanno ucciso il buon senso e l’umanità. Cose prima date per scontate, adesso sono conquiste quasi impossibili. Ci scontra contro il muro di gomma di una burocrazia ottusa. La legge dice questo. E l’umanità dove è finita? Hanno paura che gli si faccia causa perché non rispettano i protocolli? Ma siamo davvero sicuri, che proprio perché rispettano i protocolli, non si stiamo attirando delle cause?

Se pensiamo a tre anni fa chi di noi, fatevi un esame di coscienza sincero, non mentite, chi di noi avrebbe mai accettato di lasciare morire una mamma, un papà, dei nonni, un fratello, un amico, da solo in ospedale? Quando si avvicinava il momento si chiamavano i parenti perché potessero salutare il proprio caro, per un ultimo commiato un ultimo abbraccio, vero, non virtuale. Si stava lì da parte al letto a tenergli la mano. Adesso per molti questo semplice gesto di umanità è vietato.

Ancora gli hospice, dove la gente va a passare con dignità, liberi finalmente dal dolore grazie ai farmaci, gli ultimi giorni di vita, le Rsa, anche qui sono ricoverate persone che non stanno bene, gli ospedali, i pronti soccorso, tutto vietato per i non vaccinati senza green pass rafforzato e al danno se ne aggiunge un altro: i sanitari che potrebbero aiutare chi sta male sono lasciati in disparte perché non vaccinati.

Se è vero che anche una sola persona può fare la differenza, qui stiamo parlando di migliaia di professionisti. Come è possibile sacrificare sull’altare degli interessi la vita e il benessere delle persone, non di sconosciuti ma dei nostri cari? A chi fa mobbing alle persone non vaccinate vorremmo chiedere questo.

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