Ponte sullo stretto di Kerch in fiamme, cade l’unico collegamento tra Russia e Crimea. Le immagini

E’ in fiamme l’unico collegamento esistente tra Russia e Crimea.  Il ponte era l’unica strada  percorribile dai mezzi russi per portare rifornimenti nelle regioni occupate di Kherson e Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina, dove da giorni le forze russe stanno avendo grosse difficoltà nel contenere la controffensiva ucraina. Il ponte, lungo 18,1 km e inaugurato nel 2018, era un’infrastruttura fondamentale per la Russia in questo momento della guerra, e anche un suo parziale crollo potrebbe creare enormi problemi all’esercito russo.

Le fiamme, che hanno coinvolto un deposito di stoccaggio del carburante, secondo Mosca sarebbero state provocate da un camion-bomba.

“La portata simbolica di questo colpo, per Mosca, è forse ancora maggiore rispetto agli effettivi risultati dell’esplosione. Non dobbiamo dimenticare che questo ponte è stato costruito dopo l’annessione della Crimea alla Russia, e quindi rappresenta di fatto il reale collegamento tra la ‘madrepatria’ e la Crimea avvenuto dopo il 2014, spiega il generale Domenico Rossi.

Il ponte si trova sullo stretto di Kerč’, tra il Mar d’Azov e il Mar Nero, ed è l’unico collegamento stradale tra il territorio russo e quello della penisola. L’esplosione ha causato un crollo parziale di due campate del ponte.

 

Si tratta del ponte più lungo della Russia e dell’Europa intera, con i suoi 18,1 chilometri; attraversa lo stretto di Ker’, antico Bosforo Cimmerio per i greci, collegamento fra il Mar Nero dal Mar d’Azov che separa la penisola di Ker’ ad ovest dalla penisola di Taman’ ad est: ai due lati dello stretto ci sono insomma la Russia “storica” e la Crimea tornata sotto il dominio russo nel 2014.

Dalla fine della seconda guerra mondiale e fino alla costruzione del ponte, i collegamenti fra le due sponde dello stretto erano effettuati da un traghetto.

L’idea di un ponte risale addirittura alla fine del Diciannovesimo secolo: dopo il successo della costruzione della linea telegrafica indoeuropea da parte del governo britannico, si pensò già nel 1870 a una ferrovia che collegasse l’Inghilterra all’India, passando dalla Crimea e attraverso lo stretto di Ker.

Il progetto fu ripreso nel 1903 dallo zar Nicola II, ma le guerre successive ne impedirono la progettazione.

Anche i nazisti iniziarono la costruzione di un ponte sullo stretto durante la seconda guerra mondiale, per agevolare la conquista del Caucaso settentrionale, ma i lavori furono interrotti dagli attacchi sovietici, costringendo le truppe del Fuhrer al ritiro.

Dopo l’arrivo dell’Armata Rossa, l’attraversamento fu effettuato per qualche mese su un ponte temporaneo realizzato con i materiali lasciati indietro durante il ritiro nazista; in seguito, i progetti si susseguirono ma nessun ponte sarebbe stato realizzato fino agli anni recenti della annessione russa.

Ora, pur trovandosi lontano dalle linee del fronte, il ponte rappresenta un’infrastruttura strategica per Mosca, garantendo i collegamenti fra il territorio “storico” della Russia con l’annessa Crimea.

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