Licenziata per aver detto pubblicamente no al vaccino. “Non solo la prima”, Nunzia Schillirò

L’ex vice questore a Roma, Nunzia Schillirò, è stata licenziata dopo l’esito delle elezioni, dallo Stato. Al Senato nel collegio uninominale di Catania con Italexit, ha ottenuto 5.937 voti, che non bastati a farla eleggere.

“Dopo un anno di sospensione e di persecuzione con 7 procedimenti disciplinari, al quinto sono stata destituita. Licenziata – scrive – per le mie dichiarazioni sul palco della manifestazione del 25 settembre 2021 e per tutte le mie successive dichiarazioni. Quelle, per esempio, in difesa dei portuali di Trieste, aggrediti a colpi di idrante, quando stavano seduti a terra, con il rosario in mano. I condannati per il G8 di Genova in servizio e, in certi casi, addirittura promossi. Io licenziata per aver esercitato il diritto costituzionale previsto dall’articolo 21. Quale libertà di espressione esiste in Italia?”

“Ho scoperto, grazie alla protagonista di questa storia, Mary Garret, che il mio non è stato il primo caso di licenziamento per libera manifestazione del pensiero. Era già successo nel 2012 a una ballerina della Scala, licenziata perché aveva osato parlare dei problemi di anoressia presenti nel mondo della danza. Dopo anni di battaglie, ha vinto la causa e il suo licenziamento è stato dichiarato illegittimo! Certo, lei ha avuto la possibilità di ricorrere al giudice ordinario, io invece dovrò essere giudicata, dal Tar… ma poi, avrò sempre la Corte europea dei diritti umani… come ha condannato i fatti del G8 di Genova, obbligando l’Italia a risarcire il danno per la mancata previsione del reato di tortura, che sarebbe stato commesso in occasione dei fatti del G8 di Genova (del 2001), allo stesso modo sono certa che riconoscerà la grave lesione dei miei diritti costituzionali, diritti essenziali che spettano a tutti gli esseri umani! E non solo ai sostenitori della tessera di discrimschiavitù e ai servi!”

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