Sanità e politica: un chirurgo spiega in un libro il disastro in Calabria

Sanità e politica, un libro-testimonianza sul rapporto tra sanità e politica, scritto da un chirurgo che ha osservato e vissuto le conseguenze di questo rapporto da oltre 50 anni. Un libro che riporta le osservazioni di tanta stampa su questo morboso rapporto che ha causato, soprattutto in Calabria, un debito sanitario alle stelle, carenza di personale e di posti letto, elevata migrazione sanitaria, sofferenza della medicina territoriale, incompleta riorganizzazione ospedaliera, precarietà della emergenza-urgenza ecc.

Tante carenze note, ma emerse tragicamente con il Covid-19, l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso rimarcando anche l’eroica capacità di lavoro di tanti sanitari, ospedalieri e territoriali, pure in situazioni drammatiche.

«Tanti suggerimenti dati alla politica, tanti suggerimenti ignorati e non accolti». Così,l’ex primario di chirurgia, Giuseppe (Pino) Perrotta, ha stigmatizzato il rapporto tra sanità e politica in Calabria, nel corso dell’incontro di presentazione della sua ultima fatica letteraria (intitolata, appunto, “Sanità e Politica – il Covid-19: l’ultima goccia”).

«Nelle sedi auree della politica regionale – ha detto Perrotta riferendosi ai principali Palazzi calabresi, ed in particolare alla Cittadella di Germaneto – ogni impiegato ha 30 metri quadrati a disposizione. I nostri malati invece, se ne hanno 8, sono pure tanti».

«Nel blocco operatorio di Paola ci pioveva dentro – ha aggiunto in un altro passaggio l’ex primario – È stato costruito il nuovo blocco operatorio al terzo piano, però in una delle sale c’era un problema di smaltimento di gas anestetici per cui, l’intero blocco operatorio, dopo qualche mese, fu chiuso. Ritornammo al quinto piano, rifacendo soltanto la copertura del tetto. Abbiamo avuto sprechi a non finire».

«Noi abbiamo un decreto Calabria», ha rincarato la dose Eugenio Corcioni,presidente provinciale dell’Ordine, «che dovrebbe consentire l’utilizzo degli specializzandi negli ospedali. Zaia in Veneto ne ha assunti 1080, nella nostra Regione il computo segna zero».

Un libro che descrive le cause del commissariamento della sanità regionale, l’inconcludente azione dei Commissari, lo stato della sanità calabrese all’arrivo del Covid-19 e la risposta della politica e della sanità nei primi due anni di pandemia. Un libro che dimostra la necessità di una nuova sanità per tutti: una sanità libera dall’abbraccio della politica, con suggerimenti per dare risposte più giuste all’uomo che soffre.

«Se noi stiamo zitti, succubi – è stato l’appello del camice bianco – e ignoriamo tanti segnali cattivi che ci arrivano dalla società, e li accettiamo, a quel punto abituiamo tutti quanti ad accettarli. Invece bisogna reagire».

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