Lavanderie industriali anche al servizio di ospedali e Rsa lanciano l’allarme costi: vicini al punto di non ritorno

Le lavanderie industriali svolgono un servizio fondamentale per il SSN dal momento che equipaggiano circa 800.000 operatori sanitari, allestiscono più di 220.000 posti letto per le degenze e contribuiscono alla realizzazione di circa 9 milioni di interventi chirurgici annui.  Dal punto di vista occupazionale sono 15.000 gli operatori impiegati nelle lavanderie industriali che operano per il settore sanitario, di cui il 93% a tempo indeterminato e il 65% donne, uno dei settori con più alta incidenza di lavoro femminile. Ad oggi l’incidenza dei costi di energia e gas è arrivata a pesare il 26% nei bilanci delle aziende, ovvero i costi in più che stanno sostenendo le aziende ammontano a circa 147 milioni in più rispetto al 2019. La situazione non è più sostenibile per un’attività che rientra nei servizi pubblici essenziali, serve stanziare almeno 95 milioni di euro per ristorare le perdite che le aziende stanno subendo.

Oggi Assosistema ha chiesto a Raffaele Donini, in qualità di coordinatore della Commissione salute della Conferenza Stato Regioni, di rappresentare presso il governo le difficoltà del settore delle lavanderie industriali, affinché il governo possa individuare, nell’ambito delle azioni per il contrasto alle difficoltà causate dall’aumento dei costi energetici, le risorse necessarie a un piano d’intervento ad hoc per le lavanderie industriali. Non serve inventare nulla di nuovo, servirebbe semplicemente applicare già la rivalutazione operata dalla delibera di luglio dell’ANAC che ha previsto uno specifico aggiornamento dei prezzi attraverso una formula creata ad hoc, che testimonia proprio la specificità del settore.

Consapevoli che anche le regioni e le centrali di committenza stanno fronteggiando la crisi energetica e del gas, le imprese di Assosistema ci tengono però a sottolineare come l’incidenza dei propri costi sulla sanità regionale sia marginale rispetto invece all’enorme valore di benefici che il settore porta al SSN ed ai cittadini.

“Ci aspettiamo dunque un intervento del Governo che spinga le centrali di committenza a rivedere i prezzi dei contratti pubblici in corso di esecuzione. Il settore pubblico deve fare la sua parte in questo momento di forte difficoltà perché una riduzione del servizio, in vista anche dell’inverno, rappresenterebbe una sconfitta per tutti e le ripercussioni si avrebbero nei confronti di tutta la collettività. Imprese, Regioni e cittadini devono poter contare su una sanità efficiente a livello regionale e per far questo serve un intervento, non possiamo più sostenere da soli i costi di energia e gas, il governo e le istituzioni facciano la loro parte. Non possiamo più aspettare”.

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