“Sciopero delle bollette”: paghi solo il 20%. Il Codacons contro i rincari spiega come fare

Dopo la Gran Bretagna, anche in Italia scatta la prima protesta nazionale contro i rincari abnormi delle tariffe di luce e gas, con il Codacons che lancia lo “Sciopero delle bollette” offrendo assistenza legale agli utenti schiacciati dal caro-energia che vogliono sospendere il pagamento delle fatture.

Una iniziativa di solidarietà sociale quella dell’associazione che si basa sulle norme del codice civile e sulla Costituzione Italiana, e tesa a consentire alle famiglie che hanno difficoltà economiche di sospendere in questo momento di emergenza il pagamento delle bollette versando solo parzialmente gli importi delle fatture, in virtù della causa di forza maggiore e sulla base delle disposizioni del nostro codice civile. L’art. 1256 c.c. prevede infatti che “L’obbligazione si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa impossibile. Se l’impossibilità è solo temporanea, il debitore finché essa perdura, non è responsabile del ritardo nell’adempimento”.

Gli utenti, a partire da oggi, potranno scaricare sul sito del Codacons un modulo da inviare alla propria società di fornitura di gas e luce, in cui si comunica formalmente di essere costretti a sospendere il pagamento integrale della bolletta, provvedendo al pagamento della fattura in modo parziale, versando cioè un acconto pari al 20% della bolletta, in quanto impossibilitati a sostenere l’importo maggiorato delle utenze – spiega l’associazione – Ciò anche sulla base dei principi correttezza, buona fede e solidarietà sociale, considerato che sui contratti a prestazioni corrispettive, la giurisprudenza prevede e riconosce l’esistenza di un “dovere di solidarietà” nei rapporti intersoggettivi (articolo 2 Costituzione).

Il Codacons lancia un’iniziativa di solidarietà sociale “Pagheremo appena potremo” mettendo a disposizione del consumatore/utente, che vorrà aderire e partecipare personalmente, un modulo da scaricare, compilare in tutte le sue parti e inviare alla propria società di fornitura di gas e/o luce; nella predetta diffida l’utente consumatore comunica formalmente di essere costretto a pagare solamente il 20% dell’importo della fattura in quanto impossibilitato a sostenere l’importo maggiorato delle bollette delle utenze: i costi delle bollette dovranno necessariamente essere compatibili con la sopravvivenza economica delle aziende e delle famiglie. Gli aumentati ed elevati costi delle bollette di energia e gas non consentono di assicurare al lavoratore e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa (come stabilito dall’art 36 Cost). La invocata istanza di sospensione e la conseguente riduzione del pagamento delle bollette al 20%, è determinato dalla grave crisi economica che sta divampando all’interno delle singole famiglie italiane. Non trattasi di una rivolta strategica degli utenti consumatori ma di una vera e propria causa di necessità che costringe le famiglie a non potere economicamente sopportare costi così vertiginosi di servizi resi sempre in egual modo e misura dalle società di fornitura luce/gas.

Tutti gli intestatari di una o più utenze luce/gas hanno tutto  il diritto di  invocare l’applicazione dei  principi di correttezza, di buona fede e di solidarietà sociale che indurrebbero il creditore/fornitore/venditore dei servizi luce/gas a rimodulare e ridurre il costo della prestazione e fornitura dei servizi resi all’utente consumatore evitando pertanto di disporre l’aumento delle bollette: da molto tempo la giurisprudenza nell’ambito di una lettura costituzionalmente orientata della normativa sui contratti a prestazioni corrispettive prevede e riconosce l’esistenza di un “dovere di solidarietà” nei rapporti intersoggettivi (articolo della 2 Costituzione).

Ed ancora, l’art. 1256 del Codice Civile, rubricato “Impossibilità definitiva e impossibilità temporanea ad adempiere l’obbligazione”, prevede che se la prestazione diviene impossibile per una causa non imputabile al debitore ed è solo temporanea, il debitore, finché essa perdura, non è responsabile del ritardo nell’adempimento.

Il Codacons si impegna ad avviare tutte le azioni a tutela degli utenti- consumatori che parteciperanno alla protesta che restano però responsabili della stessa; gli utenti -consumatori dopo avere ricevuto almeno due solleciti di pagamento di prassi delle bollette rimaste insolute (sollecito bonario di pagamento e successiva comunicazione di costituzione in mora) provvederanno a richiedere la rateizzazione prevista dalla legge.

PER ADERIRE

Per partecipare alla presente iniziativa  potrai scaricare, compilare ed inviare la diffida del Codacons – gratuitamente – cliccando qui 

Altri articoli interessanti