Pensioni: per non tornare alla Fornero la proposta di Confedir

Entro fine 2022, Quota 102 terminerà ufficialmente la sua breve vita e salvo interventi in extremis del prossimo Esecutivo, dal 1° gennaio 2023 tornerà la legge voluta dal Governo Monti: ovvero uscita dal del lavoro a 67 anni, con l’unica possibilità di anticipo accordata ai pochi che possono vantare 42 anni e 10 mesi di contributi (appena uno in meno per le donne).

LA PROPOSTA CONFEDIR

  • Separazione tra previdenza e assistenza.
  • Mantenimento del sistema misto fino alla naturale conclusione.
  • Abolizione dell’aspettativa di vita e delle finestre sia per la pensione anticipata che per lapensione di vecchiaia.
  • Pensione anticipata per tutti, uomini e donne, con 41 anni di contributiindipendentemente dall’età e senza penalizzazioni.
  • Per le donne con figli bonus di 9 mesi per ogni figlio con un massimo di due da valere sia perla pensione anticipata che per la pensione di vecchiaia.
  • Pensione di vecchiaia anticipata a 66 anni.
  • Flessibilità in uscita anticipata a partire da 62 anni di età, con penalizzazione del 1,5%per ogni anno di anticipo rispetto ai 66 anni.
  • Analogamente alla flessibilità di uscita anticipata possibilità di restare al lavoro oltre i 66 annie fino a 70 con un incremento del 1,5% annuo.
  • Rendere definitivi gli istituti di Opzione Donna e Ape Sociale.
  • Implementazione della pensione integrativa con benefici fiscali fino al 50% di quanto versato.
  • Pensione di garanzia per giovani, donne e per chi svolge lavoro di cura.
  • Per i dipendenti pubblici erogazione del TFR/TFS entro sei mesi dalla cessazione del rapporto del lavoro.
  • Flessibilità di uscita anticipata dal mondo del lavoro senza penalizzazioni per casi particolaridi disoccupazione, lavori usuranti, malattia e invalidità.
  • Riscatto agevolato della laurea con costi dimezzati del 50% e benefici fiscali fino al 50% diquanto versato; oppure, in alternativa, contribuzione figurativa del corso legale degli studi universitari.
  • Coefficienti di trasformazione rivalutati in aumento.Inoltre, per i già pensionati che sono la categoria più fragile e che stanno subendo più di tutti gli effetti della crisi:
  • Indicizzazione al 100% delle pensioni in seguito all’inflazione reale.
  • Estensione della no tax area fino a 10.000 €, eliminazione delleaddizionali regionali e comunali per redditi imponibili fino a 30.000 € e dimezzamento per redditi imponibili da 30.000 a 40.000 €.

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