I resti dell’auto della scorta di Falcone in mostra a Pesaro. Una testimonianza contro la mafia

L’auto della scorta di Falcone, fatta saltare in aria dalla mafia è in esposizione nel cortile del Liceo Scientifico fino a domenica, per poi essere spostata lunedì 11 luglio dalle 15 alle 23, nel cortile della Prefettura a palazzo Ducale a Pesaro. Cosa nostra lo ha assassinato a Capaci, il 23 maggio del 1992, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

Giovanni Falcone è stato un magistrato italiano, un uomo dello Stato che ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia. Investigatore rigoroso e dall’intuito straordinario, in un’epoca in cui si negava l’esistenza di Cosa nostra ne comprese la pericolosità militare e la capacità di penetrazione in tutti i settori della società.

Pioniere di un metodo d’indagine che vedeva nel lavoro in pool, nell’ormai celebre “segui il denaro” e nella cooperazione giudiziaria internazionale i suoi cardini, ha istruito, insieme al collega Paolo Borsellino, il primo maxiprocesso alle cosche, scardinando il mito di una mafia invincibile.

Ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia. Tra i primi a comprendere la struttura unitaria e verticistica di Cosa Nostra, ha creato un metodo investigativo diventato modello nel mondo.

Restano vive la sua eredità morale e professionale.

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