La Procura della Repubblica di Palermo conferma l’ipotesi di omicidio colposo per il medico che ha vaccinato un soggetto vulnerabile.
La procura procede con le indagini sulla morte della professoressa Cinzia Pennino, considerata un soggetto vulnerabile “per cui non era raccomandabile il vaccino AstraZeneca contro il Covid”.
Il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Giorgia Spiri hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini al medico vaccinatore, Vincenzo Fazio, confermano l’ipotesi di omicidio colposo, nonostante la donna avesse firmato il consenso infornato.
La prima volta che la professoressa si era recata all’hub per farsi vaccinare, l’avevano rimandata indietro perché la sua obesità è stata considerata un fattore di rischio. Lei ha ri-prenotato e questa volta l’hanno vaccinata.
La professoressa 10 giorni dopo aver ricevuto la somministrazione del vaccino anti-Covid AstraZeneca sé è sentita male. La situazione è precipitata in pochi giorni.
La donna si era rivolta dall’ospedale Buccheri La Ferla e poi trasferita al Policlinico il 24 marzo in condizioni molto critiche. Aveva “una trombosi profonda estesa e una storia anamnestica nella quale è presente anche una somministrazione vaccinale”, avevano spiegato dall’ospedale. Aveva una “disfunzione multiorgano, nonostante i trattamenti avanzati e le cure prestate dai sanitari la paziente è deceduta”.
Il caso è stato segnalato all’Aifa e alla autorità giudiziaria. Pare che la donna avesse problemi di coagulazione, che avrebbero dovuto sconsigliare la vaccinazione. La Procura della Repubblica di Palermo conferma l’ipotesi di omicidio colposo per il medico che l’ha vaccinata.
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