Reddito di cittadinanza: carcere per un anno per chi lavora in nero, anche se prende solo delle regalie

La cassazione ha decretato che è previsto un anno e oltre di carcere per chi lavora in nero e percepisce contemporaneamente il reddito di cittadinanza. Chi lo fa viola l’art. 7, comma 2 della legge n. 26/2019, che prevede la pena anche per chi percepisce regalie occasionali e non lo comunica all’Inps. “l’attività lavorativa, anche se irregolare, viene retribuita, oltre che di quanto riconosciuto dallo stesso datore di lavoro del ricorrente, che, sia pure qualificandoli come “regalie” corrisposte in “occasioni particolari”, scrive il giudice.

Il punto della sentenza è sulle regalie, perché l’imputato si è giustificato dicendo che in realtà, per la sua occupazione, non percepiva una retribuzione vera e propria. L’attività lavorativa era svolta gratuitamente e il datore gli riconosceva solo, a titolo di compenso, regalie saltuarie. Su questo punto la Cassazione si è dichiarata d’accordo.

La persona in questione è stata condannata in primo grado alla pena della reclusione di un anno e otto mesi,  in sede di appello la riduzione della pena inflitta a un anno un mese e 10 giorni di reclusione.

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