Accusato di aver prescritto esami salvavita ai suoi pazienti prima dei vaccini, contro il protocollo ministeriale

Giuseppe Barbaro, cardiologo di 64 anni, specializzato anche in medicina interna e dirigente medico presso l’ospedale policlinico Umberto I di Roma, sarà sottoposto a procedura disciplinare presso l’Ordine dei Medici di Roma per aver prescritto dei esami del sangue prima di consigliare il vaccino contro il Covid, procedura non prevista dai protocolli ministeriali.

Confrontando i dati degli esenti, un medico vaccinatore,  ha evidenziato il numero di esenzioni rilasciato dal cardiologo Giuseppe Barbaro era maggiore di altri. Il medico, come avrebbero dovuto fare tutti, prima di fare fare il vaccino contro il covid ai suoi pazienti ha prescritto degli esami del sangue, per accertarsi, che avrebbero potuto sopportare il trattamento medico. Da quanto si è potuto capire gli esami riguardavano per lo più la valutazione di eventuale predisposizione a trombosi, eventi emorragici, infarti e problemi cardiaci che vengono enumerati negli stessi foglietti illustrativi dei vaccini anti Covid, e che avrebbero potuto portare ad effetti anche collaterali anche gravi. Giuseppe Barbaro ha rispetto un principio cardine della medicina: Primum non nocere. Ha valutato caso per caso, persona per persona, il rapporto rischi benefici della somministrazione del vaccino contro il Covid.

Per questo ora nei suoi confronti c’è in corso un procedimento presso l’ordine dei medici. L’accusa è quella di aver violato l’articolo 6 del codice di deontologia medica perché avrebbe “adottato e diffuso pratiche diagnostiche o terapeutiche delle quali non è resa disponibile idonea documentazione scientifica”.

“Mi si contesta di aver applicato il principio di precauzione senza i condizionamenti delle linee guide ministeriali. In particolare, l’aver prescritto indagini prima di sottoporsi al vaccino e aver formulato il rischio probabilistico di reazione avversa, come si dovrebbe fare stando al codice deontologico”.

“Il medico – ha spiegato Barbaro in una recente intervista – deve correttamente informare il paziente nel momento in cui quest’ultimo sta per ricevere un farmaco ancora in fase sperimentale, come i vaccini anti-Covid. Vengo accusato per aver prescritto delle analisi utili per capire meglio le condizioni del paziente e aver formulato una percentuale di rischio di reazione allergica, ovvero proprio quello che il paziente mi chiedeva quando si è rivolto a me”.

L’udienza è fissata per il 9 giugno. Si spera che i suoi pazienti, e chi si oppone a questo tipo di trattamento per i medici che hanno solamente fatto il loro lavoro, si presentino davanti all’ordine dei medici per portare solidarietà a questo specialista che ha fatto il suo lavoro con coscienza.

 

 

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