Segreto di stato sulle armi all’Ucraina: il Tar deciderà il 25 maggio sul ricorso del Codacons

La sezione I bis del Tar del Lazio deciderà il prossimo 25 maggio sull’invio delle armi in Ucraina da parte dello Stato Italiano.

I giudici amministrativi in tale data si pronunceranno sul ricorso promosso dal Codacons che contesta gli atti con cui il Governo da un lato ha disposto l’invio di armamenti all’Ucraina, dall’altro ha posto il segreto sulla tipologia di armi da inviare all’estero, un provvedimento incomprensibile qualora si tratti esclusivamente di “armi da difesa”.

Si legge nel ricorso presentato dal Codacons:

“Il Decreto interministeriale oggetto di odierna impugnazione risulta essere emesso in violazione del precetto impartito dall’art. 2 bis del D.L. n. 14 del 2022 di cui costituisce attuazione nella misura in cui il Ministero della Difesa di concerto con il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha autorizzato la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti MILITARI in favore delle autorità governative dell’Ucraina IN ASSENZA DEL previo atto di indirizzo delle Camere. L’art. 2 bis citato prevedeva infatti la cessione di tali mezzi militari in favore delle autorità ucraine “previo atto di indirizzo delle Camere. Tale atto di indirizzo non risulta neanche menzionato nel preambolo del decreto ove vengono richiamati i vari provvedimenti adottati sul punto”

“Il Decreto interministeriale oggetto di odierna impugnazione risulta essere emesso anche per un secondo motivo in violazione del precetto impartito dall’art. 2 bis del D.L. n. 14 del 2022: Infatti, sotto la voce “allegato”, riportata in calce al succitato decreto, si legge “Se ne omette la pubblicazione in quanto documento classificato”. Orbene, atteso che non vi è stata nel territorio nazionale alcuna deliberazione dello stato di guerra così come previsto dall’ art. 78 Cost., non è consentita la classificazione ovvero la secretazione di un documento che dovrebbe contenere una mera elencazione dei mezzi e dei materiali di mera difesa ceduti all’Ucraina.

Pertanto, dalla secretazione del suddetto allegato non solo si deduce che non si tratta di un elenco di equipaggiamenti meramente difensivi – che altrimenti non avrebbe motivo di essere coperto da segreto – ma anche che l’Italia si trova in uno stato di guerra non formalmente deliberato con conseguente violazione dell’art. 78 della Costituzione e dei principi di trasparenza”.

Con tale aiuto, assolutamente non marginale ma anzi del tutto determinante, l’Italia si è esposta a tutti gli effetti nei confronti di rappresaglie da parte delle armate russe”.

Può interessarti anche: Il segreto di Stato sulle armi all’Ucraina violerebbe la Costituzione. Il ricorso del Codacons

Seguici su Facebook https://www.facebook.com/presskit.it

Seguici su Telegram https://t.me/presskit

Altri articoli interessanti

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com