Farnesina: muore operaio precipitando nella tromba delle scale nella giornata della sicurezza sul lavoro

Si è aperta come peggio non si poteva la giornata internazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro: Fabio Palotti, operaio di 39 anni, è morto precipitando nella tromba di un ascensore del palazzo della Farnesina, sede del Ministero degli Esteri, durante le periodiche operazioni di manutenzione dell’impianto a cura di una ditta esterna. I soccorritori hanno potuto soltanto costatarne il decesso.

Si tratta della seconda morte nel giro di poche ore a Roma: mercoledì ha perso la vita un operaio sessantaduenne, Bernardino Passacantilli, precipitato per 20 metri da un’impalcatura di un cantiere in via Toscana.

La strage di lavoratori nel nostro paese ha numeri paragonabili a un bollettino di guerra, con migliaia di morti ogni anno ed un vertiginoso aumento nei primi mesi del 2022: sono oltre 300 i morti di lavoro al 27 aprile. E proprio oggi i dati Inail sul primo trimestre dell’anno dicono che gli incidenti sul lavoro sono aumentati del 50%, con un vero e proprio boom nei trasporti e nella logistica.

L’ennesima morte, avvenuta per giunta in una sede istituzionale come la Farnesina che di per sé dovrebbe essere garanzia di sicurezza e rispetto delle norme, ricorda quanto siano inefficaci le misure prese finora. E suonano solo propaganda le proposte del sindacalismo confederale, come l’introduzione di una patente a punti per le aziende, così come risulta solo tristemente rituale l’aggettivo “inaccettabile” che Cgil Cisl Uil dedicano alla strage in corso: esiste forse un numero di lavoratori morti accettabile, per i sindacati concertativi?

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