Quattro parlamentari si schierano per il rientro in classe dei docenti non vaccinati. Chi sono?

Sui 4mila docenti fuori delle classi ora pure diversi parlamentari (pure del Governo) alzano la testa: la contrarietà negli interventi della XII Commissione della Camera. Anief: la protesta si allarga

Ecco chi sono i parlamentari contrari all’azione punita del governo e quali posizioni hanno preso:

Virginia VILLANI (M5S) Sottolinea altresì l’opportunità di rivedere le misure relative al personale scolastico non vaccinato

Claudio BORGHI (LEGA) In questa situazione, è totalmente assurdo continuare a giustificare trattamenti differenziati sulla base delle scelte vaccinali di ciascuno. A titolo esemplificativo, cita l’evidente demansionamento cui sono esposti i docenti non vaccinati o la sospensione senza retribuzione degli operatori sanitari. Si tratta di persone che vengono penalizzate in modo del tutto ingiustificato, come i tribunali andranno rapidamente ad accertare. Precisa che si tratta di persone in grave difficoltà economica, che sono private dello stipendio per mesi. Questo costringerà lo Stato a spendere, in indennizzi, somme davvero ingenti, tali che, se questo non fosse il Parlamento ma un qualsiasi Consiglio comunale, tutti i parlamentari sarebbero probabilmente giudicati colpevoli per danno erariale.

Maria Teresa BELLUCCI (FDI) Per il resto, una forza d’opposizione non può che definirsi basita, in particolare se si pensa alla norma che, da una parte, impone ai docenti non vaccinati di recarsi a scuola, ma dall’altra, contemporaneamente, inibisce loro ogni contatto con gli studenti. Un chiaro esempio di misura logorroica, inefficace, inattuabile. C’è una confusione evidente, che il Parlamento ha il dovere di correggere, se il Governo avrà l’umiltà di riconoscere la propria incompetenza in materia e di ascoltare i punti di vista altrui.

Doriana SARLI (MISTO-M-PP-RCSE) Ritiene necessario introdurre ulteriori misure di alleggerimento delle attuali restrizioni per coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale

Sono molti, anche della maggioranza parlamentare, i deputati scettici sul mantenimento dell’obbligo della vaccinazione per i lavoratori della scuola e sul distanziamento coatto dei docenti dei loro studenti anche dopo essere tornati a scuola e che costa allo Stato oltre 10 milioni di euro al mese per pagare gli stipendi ai supplenti: per avere cognizione di tale contrarietà, basta andare a leggere le posizioni espresse da diversi onorevoli sulla Decreto Legge 24/2022, approvato dal Cdm lo scorso 24 marzo ed ora sotto la lente della Commissione Affari Sociali della Camera in vista delle modifiche da apporvi (anche tenendo conto degli emendamenti Anief) e della sua conversione finale in legge da attuare entro un mese. Tra i deputati che si sono apertamente schierati sulla necessità di superare l’obbligo illegittimo della vaccinazione tra i docenti, pena la loro non accettazione nelle classi, figurano gli onorevoli Virginia Villani (M5S), Claudio Borghi (Lega), Maria Teresa Bellucci (Fdi) e Doriana Sarli (Misto-M-Pp-Rcse).

 

“Queste prese di posizione nette e sempre più allargate, ora anche all’interno della Camera dei Deputati – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –, confermano che abbiamo fatto bene a presentare i nostri emendamenti al Decreto Riaperture e ad opporci in Tribunale contro la decisione inspiegabile presa dal Governo di obbligare quasi 4mila insegnanti a non fare il loro lavoro per cui sono stati formati: oltre 500 di loro hanno presentato ricorso con Anief per potere rientrare in classe. Adesso più che mai, la nostra battaglia di giustizia continua”.

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